In primavera, per le prime escursioni nel verde a bassa quota, o in autunno per apprezzare le intense sfumature dei colori delle foglie.
Trova qui alcuni itinerari sportivi tra i vigneti in varie località della Valle d’Aosta.
In primavera, per le prime escursioni nel verde a bassa quota, o in autunno per apprezzare le intense sfumature dei colori delle foglie.
Trova qui alcuni itinerari sportivi tra i vigneti in varie località della Valle d’Aosta.
Questo itinerario circolare parte da Aymavilles, località all’imbocco della valle di Cogne, nella zona del Parco Nazionale del Gran Paradiso, e percorre diversi tratti della tappa 17 (Villeneuve-Aymavilles) dell’itinerario escursionistico Cammino Balteo. Brevi tratti dell’anello sono su strada.
Parcheggiare l’auto nel piazzale sotto alla chiesa di Saint-Léger.
Prendendo la strada asfaltata comunale che da Aymavilles porta a Villeneuve, si incontra e si attraversa il torrente Grand Eyvia che scende dalla Valle di Cogne. Subito dopo il ponte, sulla sinistra, parte un sentiero in direzione di Pondel o Pont d’Ael, indicato con il segnavia giallo numero 2A.
Dopo la prima curva ci si trova su una vecchia mulattiera che risale dolcemente la collina, attraversando vigneti e boschi di latifoglie. I declivi morenici del territorio di Aymavilles sono particolarmente vocati alla coltura della vite. Diverse aziende vinicole coltivano vitigni autoctoni come il Fumin, il Petit Rouge e il Cornalin.
Il lastricato del sentiero lascia a tratti spazio alle antiche rocce, levigate e consumate dai lenti ed inesorabili passaggi dei ghiacciai che in epoche lontane hanno creato queste valli. Le rocce montonate sono generalmente arrotondate sopra e sul lato rivolto a monte, irregolari verso valle e allungate secondo la direzione di movimento del ghiacciaio; la loro formazione è dovuta alla pressione esercitata dalla massa glaciale e all’azione di potente smeriglio svolta da notevoli quantità di detrito inglobate al suo interno.
Circondati da un ambiente rurale alternato a zone naturali, il sentiero sale in direzione dei prati di Eissogne a volte frequentati da ungulati. Superata una piccola passerella sospesa nel vuoto, il sentiero ritorna a salire su un pendio molto assolato e arido, a prima vista inospitale, ma che nasconde una interessante area dal punto di vista naturalistico, popolata in particolare da orchidee e farfalle, e tutelata come zona speciale di conservazione (ZSC). Questa prima parte è scoscesa e rocciosa, ambiente ideale per avvistare l’aquila reale, il falco pellegrino e altri rapaci che qui trovano le giuste condizioni per nidificare.
Raggiunto il punto massimo della salita, ci si trova di fronte una galleria che attraversa la cascata che scende dall’acquedotto posto superiormente e che, a seconda della stagione, apre le sue prese. L’interno della galleria è illuminato grazie ad un pannello solare.
Una volta usciti dalla galleria la vista è impagabile e si rimane a bocca aperta davanti allo spettacolo della natura che qui stupisce anche per l’armonia con il contesto antropico. Sullo sfondo, la Grivola domina la valle e si intravede il borgo di Pont d’Ael e il suo impressionante ponte-acquedotto. Questa unica arcata collega i 15 metri che dividono i due versanti dalla profonda forra di circa 60 metri dal corso d’acqua sottostante.
Arrivati al borgo ci si può rinfrescare ad una delle tante fontane prima di continuare il cammino.
Attraversato il villaggio bisogna seguire la strada asfaltata che porta alla strada regionale per Cogne. Una volta raggiunta, si prosegue in discesa per pochi minuti prima di prendere il sentiero numero 3 che parte sulla sinistra e che incrocia una graziosa cappella votiva. Da qui il sentiero scende dolcemente nella prima parte per poi diventare più ripido verso la fine, giungendo alla bella chiesa di Saint-Léger e rientrando così velocemente al punto di partenza ad Aymavilles.
Via Ferrata delle Peredrette
Si eleva lungo le dorsali di roccia al di sopra dei terrazzi a vigneto. Salendo la vista si apre sull’intera valle, per raggiungere una spettacolare lama di roccia a picco sulla Dora Baltea. Per i più audaci una breve variante regala un’emozione in più.
Poco prima del termine della Via Ferrata si trova il “libro di via” virtuale; leggendo con lo smartphone il QR code ci si connette alla pagina web per registrare il passaggio.
La ferrata termina su uno spettacolare balcone naturale tra piccole pozze scavate nella roccia.
Al rientro si segue il vallone di Preles tra castagni, grandi massi e le caratteristiche “barme”, ripari agricoli e pastorali a ridosso delle rocce.
La ferrata è percorribile in circa 90 minuti e per la discesa occorrono 45 minuti.
Il percorso attrezzato non presenta particolari difficoltà tecniche (EEA – PD), il passaggio più esposto è evitabile, ma deve essere affrontato con attrezzatura idonea: imbragatura, kit di assicurazione in ferrata e casco.
Falesia delle Ciliegie
È situata alla sommità della via ferrata, accessibile seguendo il sentiero lungo il vallone di Preles in circa 50/60 minuti con una bella escursione nel bosco. L’esposizione è soleggiata, ideale in primavera ed autunno.
La base della falesia è ampia e spaziosa, ideale per gruppi e famiglie (attenzione comunque a sorveglia
Vía Ferrata delle Peredrette
Se eleva a lo largo de las crestas rocosas, por encima de terrazas de viñedos. Mientras subimos la panorámica se abre sobre todo el valle, hasta que llegamos a un espectacular filo de roca que domina el Dora Baltea. Para los más atrevidos, una breve variante que aporta una emoción añadida.
Poco antes del final de la Vía Ferrata encontraremos el «libro de ruta» virtual; al leer el código QR con el smartphone, nos conectaremos a la página web para registrar el paso.
La vía ferrata finaliza en un espectacular balcón natural entre pequeñas pozas excavadas en la roca.
Para regresar seguiremos por el valle de Preles entre castaños, grandes peñascos y las características “barme”, refugios agrícolas y pastoriles al abrigo de las rocas.
La vía ferrata puede recorrerse en unos 90 minutos y para el descenso se necesitan 45 minutos.
El recorrido habilitado no presenta especiales dificultades técnicas (EEA - PD), el paso más expuesto es evitable, pero hay que afrontarlo con el material adecuado: arnés, kit disipador de vía ferrata y casco.
Falesia delle Ciliegie
Está situado en la cima de la vía ferrata, accesible siguiendo el sendero a lo largo del barranco de Preles durante 50/60 minutos de hermosa excursión por el bosque. La exposición es soleada, ideal en primavera y otoño.
La base del acantilado es amplia y espaciosa, ideal para grupos y familias (atención a la vigilancia de los más pequeños dada la presencia de precipicios en las proximidades).
Existen 18 vías de 15 a 22 metros de largo con dificultad entre el 4b y el 6a.. Escalada de placa y subvertical.
Pirámide de Pomerou
Es una pequeña estructura rocosa situada al final de la primera cresta de la Ferrata delle Peredrette, se alcanza por un breve sendero en el bosque de Pomerou (10/15 minutos). El bosque está lleno de rocas, que una vez sirvieron como techo para las «barme» - los característicos refugios de leñadores y pastores - y ahora son el terreno de juego de los boulderistas.
Hay 8 vías habilitadas de entre 12 y 19 m de largo, dificultad del 4a al 5c.
Escalada de placa, con exposición al norte, la posición garantiza una exposición solar.
En la base el espacio es amplio, pero hay que vigilar a los más pequeños para que no se acerquen al borde de la pared inferior.
Masso di Reisen
Rodeado de viñedos, en la localidad de Reisen, el enorme bloque de roca de desplomó hace años de las paredes de Preles, deteniéndose entre las viñas.
Las cuatro paredes presentan tipos de escalada y dificultades muy diferentes entre sí.
La pared sur tiene 5 hermosas líneas de unos 10 m de altura con dificultad entre 5b/6b en una placa subvertical trabajada.
La pared este está equipada con tres líneas de 10/12m entre el 6b y el 7a, verticales.
La pared norte tres líneas de 6/7 m con dificultad de 5b/c sobre muro vertical a escamas, mientras que la pared oeste se reserva a la dificultad medio/alta con dos líneas de grado 7c con combadura seguida de placa.
El espacio circundante, llano e inmerso entre las viñas, es ideal para las familias. No aparquen vehículos en los espacios adyacentes a la roca (son privados)
N.B. - Los acantilados y la vía ferrata se revisan y mantienen periódicamente, pero tratándose de recorridos sobre roca en un ambiente natural expuesto a los agentes atmosféricos e hidrogeológicos, pueden sufrir alteraciones que determinen situaciones de peligro.
Preste atención al estado de los senderos, de las paredes y de las instalaciones sobre el terreno.
Aquellos que recorran los senderos y vías habilitadas del Parque de escalada Balteo aceptan implícita y conscientemente el riesgo inherente de la práctica de estas actividades deportivas en la naturaleza.
re i più piccoli data la presenza di pareti a picco nelle vicinanze).
Sono presenti 18 vie da 15 a 22 metri di lunghezza con difficoltà compresa tra il 4b ed il 6a. Arrampicata su placca da appoggiata e subverticale.
Piramide di Pomerou
È una piccola struttura rocciosa situata alla termine della prima dorsale della Ferrata delle Peredrette, si raggiunge attraverso un breve sentiero nel bosco di Pomerou (10/15 minuti). Il bosco è disseminato di massi, che un tempo servivano come tetto per le “barme” – i caratteristici ripari di boscaioli e pastori – ed ora sono il terreno di gioco dei boulderisti.
Sono attrezzate otto vie tra 12 e 19 m di lunghezza, difficoltà dal 4a al 5c.
Arrampicata su placca appoggiata, con esposizione a nord, la posizione garantisce comunque un buon soleggiamento.
Alla base lo spazio è ampio, tuttavia occorre sorvegliare i più piccoli affinché non si avvicinino al ciglio della parete sottostante.
Masso di Reisen
Immerso trai vigneti, in località Reisen, l’enorme blocco di roccia è franato qualche anno fa dalle pareti di Preles, fermandosi tra le vigne.
Le quattro pareti presentano arrampicate di tipo e difficoltà molto diverse tra loro.
La parete sud presenta 5 belle linee alte circa 10 m con difficoltà tra 5b/6b su una placca sub verticale lavorata.
La parete est è attrezzata con tre linee di 10/12m tra il 6b ed il 7a, verticali.
La parete nord tre linee di 6/7 m con difficoltà di 5b/c su muretto verticale a scaglie, mentre la parete ovest è riservata alla difficoltà medio/alta con due linee di grado 7c con bombatura seguita placca.
Lo spazio circostante pianeggiante ed immerso tra le vigne è ideale per le famiglie. Non parcheggiare le auto negli spazi adiacenti al masso (sono privati).
N.B. - Le falesie e la via ferrata sono periodicamente controllate e mantenute, tuttavia trattandosi di percorsi su roccia in ambiente naturale esposto agli agenti atmosferici ed idrogeologici, possono subire alterazioni del loro stato determinando situazioni di pericolo.
Fai attenzione allo stato dei sentieri, delle pareti e delle attrezzature in loco.
Chi percorre i sentieri e le vie attrezzate del Climbing Park Balteo accetta implicitamente e consapevolmente il rischio insito nella pratica di queste attività sportive nella natura.
Questo itinerario circolare percorre in parte i sentieri della Alta Via n. 1, della Via Francigena e del Cammino Balteo (parte della tappa 4 "Donnas - Arnad" e della tappa 23 “Pontboset - Pont-saint-Martin”). Un tratto è su strada asfaltata.
Parcheggiare l’auto a Donnas nel piazzale nei pressi della strada romana.
Attraversato il borgo medievale di Donnas prendere il sentiero indicato con il segnavia giallo numero 7 per Albard (stesse indicazioni del Cammino Balteo - tappa 4 - verso Arnad). Il primo tratto costeggia il torrente Bellet sulla strada principale, ma al primo ponte gira a sinistra ed il sentiero attraversa una caratteristica zona di vigneti su muretti a secco.
La viticoltura a Donnas ha tradizioni antichissime. Qui i ripidi declivi sono vinti dai terrazzamenti secolari trattenuti da muri alti anche 4 metri. La lavorazione è manuale e distribuita su tutti i mesi dell’anno ed il vitigno principale è il Nebbiolo.
Arrivati in località Prèle, dove sulla destra si incrocia una cappella, il sentiero inizia a salire ripido per superare le pareti che sovrastano la piana, frequentate dagli appassionati di arrampicata che qui trovano il “Climbing Park Balteo”. Questa zona è molto calda e secca, ambiente ideale per rettili come biacchi, vipere e lucertole, e per i rapaci che se ne nutrono, come il biancone, grande migratore simile ad un’aquila con un’apertura alare che può raggiungere i 2 metri circa. Il suo mantello è molto chiaro nelle parti inferiori, con barre brune.
In circa 30 minuti si supera il dislivello fino ad incontrare di nuovo la strada asfaltata che in pochi metri arriva ad Albard, caratteristica frazione di vecchie case di pietra e legno.
Da qui la vegetazione cambia e ci si ritrova a monte di una valletta, anticamente usata come castagneto da frutto. In passato, le castagne hanno rappresentato un’importante risorsa alimentare per le popolazioni locali.
Proseguendo a piedi sulla strada carrabile si inizia a scendere in questo mondo antico, quasi congelato nel tempo. Borghi di pietra e vecchi cascinali fanno da cornice in questo paesaggio ancestrale: una Valle d’Aosta nascosta, dimenticata, circondata da castagni secolari e pascoli per le capre.
Arrivati alla fine della discesa si gira a sinistra in direzione della vallata centrale, sempre rimanendo sulla strada asfaltata, e in fondo a questa si prende il ripido sentiero che scende a Bard ai piedi della fortezza omonima.
Il forte di Bard è un complesso fortificato fatto riedificare nel XIX secolo da Casa Savoia sulla rocca che sovrasta il borgo di Bard. Attualmente ospita prestigiose esposizioni temporanee di arte e di fotografia ed è inoltre sede stabile di interessanti musei come il Museo delle Alpi e quello delle fortificazioni.
Camminando al fresco dell’antico borgo medievale si sale in direzione della Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta (seguendo i segnavia della tappa 23 del Cammino Balteo). Le mura della fortezza sovrastano il borgo e danno l’idea della posizione strategica di questo luogo. Si passa in effetti su antichi sentieri usati ieri come oggi dai pellegrini della Via Francigena ma anche dai moderni atleti del Tor des Geants, epica gara di ultratrail.
Proseguendo in discesa sulla strada in direzione di Donnas si torna alla strada romana delle Gallie con il suo arco di pietra, che una volta attraversato, come una macchina del tempo, riporta al punto di partenza.
Guarda i video:
Partenza dalla loc. Rosa (Donnas) si percorre tutto il sentiero dei vigneti fino alla Croce della Missione.
Passeggiando si può godere della vista delle topie (pergole) che sorreggono le viti e le offrono ai raggi solari che esaltano i profumi e i colori che esse offrono.
La passeggiata, di circa mezz’ora, è prevalentemente pianeggiante e soleggiata; lungo il cammino si possono incontrare i barmet, che sono cantine ricavate sotto un grosso masso. In questo locale, prettamente sotterraneo, dentro una vasca si raccoglie l’acqua piovana che è utile al “vigneron” (viticultore) per il suo lavoro. Una delle caratteristiche comuni è che la temperatura è sempre stabile e particolarmente adatta alla conservazione del vino.
Arrivando da Aosta girare a destra alla rotonda subito dopo il Pont Suaz e percorrere la strada regionale fino alla rotonda davanti al municipio di Gressan. Qui svoltare a sinistra sulla SR 40 in direzione di Pila, dopo qualche centinaio di metri svoltare a sinistra in prossimità della segnaletica in legno con indicazione delle frazioni di Gressan e seguire Moline.
Lasciare l’auto davanti alla Maison Gargantua, quindi seguire la strada in salita che passa alle spalle della Maison, il sentiero inizia subito dietro la cappella di Moline con un bel ponte in pietra a schiena d’Asino.
Seguire l’itinerario del Cammino Balteo in direzione Aymavilles.
Il sentiero attraversa frutteti e vigne, con vista su castelli (Tour de Villa, Castello reale di Sarre, Castello di Saint-Pierre) e campanili romanici (Chiesetta della Magdeleine e Chiese di Sarre).
Si attraversa la strada regionale SR 40 ad un curvone, il sentiero si restringe e tende a salire leggermente. Si arriva ad un cartello che indica il ru d’Arberioz e da qui inizia la strada poderale in discesa con la possibilità di raggiungere il villaggio di Pompiod e rientrare verso Gressan con un bus.
Raggiungere Jovençan e seguire le indicazioni per la chiesa, lasciare la macchina nel parcheggio di fronte alla chiesa in Frazione Les Adam. L’itinerario inizia sulla sinistra della Maison des anciens rémèdes, un importante centro per la scoperta degli antichi segreti curativi dei fiori e delle erbe delle Alpi.
Imboccare la mulattiera contraddistinta con il segnavia 2A che con una salita abbastanza ripida dopo circa 5 minuti raggiunge un bivio di 3 sentieri. Prendere quello di destra pianeggiante, che poco più avanti diventa una strada sterrata in mezzo ai vigneti.
Giunti al nucleo abitato di Turille (casa verde sulla destra) svoltare prima a sinistra lungo il sentiero del Cammino Balteo e dopo pochi metri a destra (segnavia Cammino Balteo su una pietra) attraverso una zona di vigneti.
Dopo aver passato una strada asfaltata proseguire in salita (segnavia 3B/Cammino Balteo) e entrare nel bosco di pini silvestri e latifoglie fino a raggiungere un incrocio, seguire segnavia 3B e dopo pochi passi si incontra un punto panoramico con panche e tavoli e con una vista spettacolare sulle montagne. Il pannello fornisce alcune informazioni sui resti monumentali di Jovençan che si scorgono in basso, sul promontorio di fronte e racconta la storia della Becca France e del villaggio di Thouraz.
A questo punto, bisogna imboccare la strada interpoderale in leggera discesa e inoltrarsi in un fitto bosco di latifoglie, poi, al primo tornante, seguire la mulattiera a sinistra e riprendere a salire (3A). Al bivio che si incontra subito dopo girare a destra (3A) lungo un sentiero che si inerpica per una cinquantina di metri prima di piegare a destra e ridiventare pianeggiante. Raggiunta la strada sterrata, si trova un altro pannello, che descrive la flora presente nella zona. Proseguire fino ad incontrare una strada asfaltata in leggera salita, percorrerla sulla sinistra per un centinaio di metri fino ad arrivare al parcheggio della Frazione Chabloz.
Prendere la stradina asfaltata che poi diventa sentiero che si inerpica sulla sinistra (segnavia 1 e Cammino Balteo) e dopo aver attraversato la piccola frazione e alcuni prati rientra nel bosco e sbuca sul sentiero pianeggiante del ru d’Arberioz (pannello esplicativo con la storia del ru a pochi metri sulla destra).
Girare a sinistra (segnavia 3), il sentiero continua in un bosco composto in prevalenza da pini silvestri, latifoglie, roverelle, frassini ed arbusti e giunge nelle vicinanze della cava di Pompiod. Si trova il secondo pannello, che ne illustra la storia. Con vari saliscendi si raggiunge un altro punto panoramico sul castello di Sarre e si ritorna al primo punto panoramico dell’andata. Qui girare a destra e ripercorrere il sentiero d’andata.
L’itinerario circolare percorre in parte il tracciato della tappa n. 14 del Camino Balteo (segnato con un 3 all’interno di un triangolo rovesciato) e presenta brevi tratti su strada asfaltata.
Partendo dal cimitero di La Salle, si entra nel capoluogo da via Cesare Ollietti che porta alla piazza San Cassiano. Dopo aver fiancheggiato la chiesa parrocchiale, si raggiunge in un attimo piazza Cavalieri di Vittorio Veneto: la vista sul Monte Bianco è sempre emozionante.
Si torna indietro di qualche metro e si procede su via Chanoux e, seguendo il segnavia del Cammino Balteo, si esce dal capoluogo. Attraversata la strada che conduce in collina, la passeggiata continua in piano, su strada asfaltata.
A Croix des Pres, in corrispondenza della cappella di Notre Dame de La Guerison, si segue la stradina a sinistra che in pochi metri porta all’imbocco del sentiero “Tsanta Merla”, seguendo il segnavia del Cammino Balteo (tappa 14 – La Salle-Avise).
La passeggiata prosegue piacevolmente in piano con una bella sorpresa per i più piccoli: tanti funghetti in legno opera di un artigiano del posto.
In corrispondenza di una panchina sulla destra, guardando in alto si vede la torre del castello di Châtelard. Poco più avanti, in corrispondenza dell’incrocio con una strada poderale e l’attraversamento del Ru du Moulin, il bosco lascia spazio a prati frequentati dai caprioli. In periodi di basso afflusso turistico, al mattino presto o alla sera all’imbrunire, non sarà difficile avvistarli.
Arrivati ad un quadrivio, si abbandona il Cammino Balteo e si prosegue dritto. Qui tra i funghi colorati fanno la loro comparsa elfi, gufi e cuori.
Al primo incrocio, si prende a destra il sentiero indicato con il segnavia giallo numero 5A verso Château de Chatelard. Si passa in mezzo a dei terrazzamenti che oggi ospitano orti e vigneti. I vigneti di Morgex e La Salle sono tra i più alti d’Europa. Il vitigno coltivato è il Prié Blanc che viene detto “franco di piede” in quanto, grazie alle quote a cui riesce a vivere, alla fine del XIX secolo non è stato innestato su vite americana in seguito alla piaga della fillossera. Tale vitigno viene utilizzato nella produzione del vino DOC Valle d’Aosta Blanc de Morgex et de La Salle.
Si sale per buona parte fuori dal bosco; all’incrocio con la poderale si procede dritto fino al tornante successivo dove si riprende il sentiero a destra. Ultimi passi in salita e il castello appare. Attraversato l’abitato di Château, si prende la strada asfaltata che scende a destra. Pochi metri dopo il bivio, inglobato nelle mura del castello c’è il vecchio granaio in legno, antecedente il secolo XIX. Il suo tetto in lose è sorretto dalla struttura del “blockbau”, un tipo di costruzione nel quale travi o assi di legno vengono sovrapposte orizzontalmente per formare le pareti. Il granaio era utilizzato da tutta la comunità per riporre i cereali che in parte venivano usati per fare la farina e in parte conservati per la semina dell’anno successivo.
Si procede sulla strada asfaltata e all’incrocio si va a destra. Si entra poi a Châtelard, il primo abitato che si trova sulla sinistra, e nell’attraversarlo, si possono ammirare il forno del villaggio e le case ristrutturate con cura. Finita la pavimentazione in pietra, girare a destra nel vicolo e percorrerlo fino a raggiungere di nuovo la strada asfaltata: un’altra bella veduta sul centro abitato di La Salle capoluogo con la Grivola che fa da sfondo.
Al primo tornante, si prende il sentierino sulla sinistra che entra nel bosco. Alla fine del sentiero, si attraversa il parco giochi di La Salle fino ad arrivare alle spalle della Maison Gerbollier, sede del Comune.
Si scende quindi verso il centro del capoluogo e, prima di imboccare nuovamente via Ollietti e tornare al punto di partenza, si può fare un’altra sosta a Maison Plassier, sede di una casa museo.
Guarda i video:
Dalla località Le Balmas, si imbocca la pianeggiante mulattiera in direzione Toffo.
Nella prima parte del percorso si può notare il tracciato della Strada delle Gallie, con ben visibili i tipici solchi delle strade romane.
L’itinerario, che corrisponde a quello della Via Francigena, prosegue sempre in piano tra i vigneti.
Lungo tutto il tracciato è notevole il panorama sulla piana, sui caratteristici terrazzamenti e sul versante dell’envers. E’ inoltre possibile proseguire fino a Vignola per ammirare una meridiana del 1815, dipinta su di una vecchia casa accanto alla fontana del villaggio e si può scegliere di proseguire fino al villaggio Le Petit-Hoel.
Al ritorno si ha un bel colpo d’occhio sul castello di Saint-Germain, sull’abitato del borgo e sulla centrale idroelettrica.
Lasciata l’auto di fronte alla Chiesa di Sant’Ilario a Nus, si sale lungo la strada regionale e dopo pochi metri si imbocca a destra la strada poderale indicata come percorso della Via Francigena.
La vista è gradevole sulle vette imponenti tra cui il Mont Emilius e la Becca di Nona e si allarga sulla Valle Centrale.
Il percorso è caratterizzato da un itinerario molto vario, si percorrono strade poderali, sentieri, tratti su asfalto. Si incontrano villaggi, si attraversano i vigneti, infatti il percorso è conosciuto anche come le “Chemin des Vignobles”. Tutto il tracciato è ben segnalato con le indicazioni della Via Francigena.
Questo percorso ricalca anche in parte il tracciato della tappa 20 (Fénis-Châtillon) del Cammino Balteo.
L’itinerario termina alla chiesetta di Diémoz dove si può ammirare un bel portale intagliato e un affresco sulla facciata della casa parrocchiale attribuito a Giacomino d’Ivrea.
Lasciare l’auto nel parcheggio della Piazza 1° Maggio e prendere il sentiero a piedi che conduce nei pressi del castello Baraing. Da qui prendere il sentiero con numerazione 103 A (Chemin des Vignobles) e percorrere tutta la strada dei vigneti fino a raggiungere il borgo di Donnas e l’ arco romano.
La costa è attraversata da una strada suggestiva che percorre i vigneti fino all’abitato di Donnas. Durante il percorso si possono notare le topie (pergole) che sorreggono le viti e i barmet (cantine ricavate sotto un grosso masso).
L’itinerario ricalca in gran parte il tracciato della tappa 3 (Fontainemore-Donnas) del Cammino Balteo .