Nell’agosto del 2022, la guida alpina Corrado Gaspard uscì di casa ignaro del fatto che quel giorno avrebbe trovato, sulla parete est del Lyskamm, ghiacciaio appartenente al gruppo del Monte Rosa a quota 4291 metri, una piccola marmotta rannicchiata su una roccia ad attenderlo.

La mummia di marmotta, restituita dal ghiacciaio del Lyskamm nell’estate del 2022, è considerata il più antico reperto mummificato d’Italia e una scoperta di notevole interesse per la comunità scientifica.
La datazione al radiocarbonio la colloca geologicamente nel Medio Olocene (circa 6.600 anni fa) e rispetto all’uomo nel Neolitico (4.691- 4.501 a.C.).

La mummia della piccola marmotta è oggi accolta, all’interno del Museo regionale di Scienze naturali nel castello di Saint-Pierre, in una teca super tecnologica dove potrà essere ospitata per i prossimi 500 anni.

È la prima volta che in Valle d’Aosta viene ritrovata una mummia naturale (ovvero un corpo in cui il processo di decomposizione ad opera di microrganismi è inibito da cause naturali). Un team multidisciplinare di scienziati e studiosi lavora al Marmot Mummy Project per ulteriori indagini sulla marmotta.