Le vie ferrate della Valle d'Aosta, attraverso scalette, gradini e ponti tibetani, consentono di prendere confidenza con il territorio e l'ambiente di montagna. I percorsi aerei e suggestivi ti condurranno alla scoperta dei fantastici panorami della Valle d’Aosta!
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Via ferrata del Crête Sèche
Vie ferrate - BionazDai parcheggi di Ruz si entra nel villaggio seguendo i cartelli indicatori per il rifugio Crete Seche. Si sale per un bel sentiero che in principio si alterna con una strada sterrata in vista dell’imbocco del valloncello. Giunti in prossimità degli alpeggi è possibile continuare sul sentiero normale o prendere le scorciatoie di sinistra, (indicate da cartelli “raccourci”), che più ripide e veloci portano al rifugio. Giunti alla costruzione la si oltrepassa in direzione dell’evidente bivacco Spataro che domina l’imbocco ai piani. Superato anch’esso si continua sino in fondo al vallone. In questo punto le tracce si perdono un poco: a sinistra è evidente lo scivolo detritico che porta al Mont Gelé.
Si continua a destra cercando vari ometti che si vedono poco, ma è possibile puntare facilmente al gigantesco ometto posizionato sul colle, già evidente dai piani. Raggiunto il colle presso si continua a sinistra sul percorso attrezzato che rimonta tutta la cresta. L’itinerario è continuo e semplice, con qualche tratto aereo e brevissime porzioni senza cavo (perché inutile). L’ultima parte è caratterizzata da brevi placchette appoggiate divertenti a sinistra della cresta. In qualche punto la roccia defoglia un poco ma non è d’impiccio.
Terminata la ferrata si scende quindi sulla grande morena e si prende a sinistra incontrando in piano due tracce. Quella di destra scende a mezza costa sui piani e giunge al rifugio. Quella di sinistra si districa nel canale e scende comunque ai piani. In entrambe le possibilità si continua poi sul sentiero fatto all’andata.
Via ferrata Mont Emilius alla cresta ovest
Vie ferrate - CharvensodDal casello autostradale di Aosta si prosegue sulla statale verso la città sino al bivio per Pila a sinistra. Si procede sino alla rotonda di Pollein poi a destra per Charvensod. A Pont Suaz si svolta a sinistra e subito a destra. Si prosegue in salita sino al parcheggio alto di Pila dove finisce la strada ed ha inizio l’escursione.
Ferrata storica (Col Carrel):
Dal parcheggio alto di Pila si passa davanti alla scuola di sci e poi allo “Chalet du Soleil”. Si procede verso destra intercettando il sentiero 19a che conduce verso sinistra all’Alpe di Chamolé.
Giunti alle baite, presso la fontana, si continua a sinistra su una sterrata. Si raggiunge presto un sentierino che si stacca sulla destra (segnavia 20a). Si procede prima in salita e poi in piano fino a Plan Fenetre in vista di una croce. Si procede a sinistra in discesa per Comboé.
Si giunge al valloncello e, dopo le baite, si guada il torrente verso sinistra e si prosegue sino ad un bivio.
Si continua a destra verso il Col Carrel (segnavia 16a). Il sentiero diventa una traccia tra gli sfasciumi e sale sino al colle dov’è posto il bivacco Federigo. Si procede a destra sulla cresta alle spalle della costruzione. Si superano i primi detriti, seguendo alcuni bolli che portano all’attacco, leggermente sulla sinistra. Si procede per blocchi sino in cima al primo torrione roccioso che precede il ponte tibetano. La passerella attrezzata piuttosto aerea collega al picco successivo. Il tracciato procede con passi leggermente più faticosi e verticali sino al Mont Ros de Comboé (3285 m).
Valicata la sommità si continua su falso piano, su terreno più semplice. Vi è una prima via di fuga, segnalata con cartello verso destra, che collega al lago Gelato.
Si procede salendo fino al Petit Emilius (3342 m) e si continua sulla cresta il cui filo viene aggirato sulla destra, dapprima su gradoni rossastri, poi affrontando un tratto più verticale di roccia più chiara e friabile. La ferrata termina all’ultimo contrafforte. Si continua per una decina di minuti su morena raggiungendo la vetta.
La discesa avviene per la cresta sud, a destra, seguendo l’itinerario che conduce al passo dei Tre Cappuccini e di lì a destra scendendo al lago Gelato. Le tracce portano al rifugio Arbolle e dalla costruzione, per un sentiero in salita, al colle di Chamolé, poi in discesa all’omonimo lago e verso sinistra agli impianti per Pila (o verso destra al sentiero che riporta alla località di partenza).
Tempo di percorrenza: 5 ore per affrontare la ferrata, alle quali bisogna sommare 3 ore di avvicinamento al Bivacco Federigo (inizio via ferrata) e ulteriori 4 ore per il rientro a valle, percorrendo la via normale.
Nuova ferrata (Col Ros):
Percorso ad anello. Il sentiero di avvicinamento parte del rifugio Arbolle e si dirige al Lago dell’Echo. Da qui si sale al Col Ros (3.071 m slm) e poi al Mont Ros (3.250 m). A questo punto il nuovo percorso della ferrata confluisce nel vecchio e conduce alla vetta del Mont Emilius. La discesa avviene dalla via normale.
Tempo di percorrenza: 2 ore e mezza per raggiungere il Colle e altre 4 ore per completare la ferrata. Nel complesso, andata e ritorno richiedono nove ore di cammino.
Sentiero attrezzato Mont de la Brenva
Vie ferrate - CourmayeurDal rifugio Pavillon si continua su sentiero netto verso il giardino botanico prospiciente (segnalato) che si tiene sulla destra. Si costeggia lo steccato su un sentiero (segnavia 20 e cartello in legno su masso indicante “palestra 20 minuti”). Si procede sino ad incontrare un bivio fra due paletti. Si tralasciano i sentieri 20, 20b a destra in salita e si procede a sinistra in falsopiano (segnavia 20a). La traccia continua a salire incontrando un singolo tratto di circa 6 m su placchette appoggiate attrezzate con catene. Si supera la zona che contraddistingue la palestra di arrampicata e si continua a mezzacosta sino a raggiungere il “belvedere” (2200 m) con qualche metro in discesa. Un cartello a destra evidenzia l’inizio del percorso per alpinisti. Si procede quindi in discesa su traccia ripida verso destra sino ad incontrare le prime catenelle metalliche. Si scende per una sorta di accennato diedro granitico ben appigliato (III), e si traversa sino al successivo costone su difficoltà leggermente inferiori. Si continua attraversando i detriti di ghiaia depositati da uno dei tanti rii. Si prosegue quindi a mezzacosta con saliscendi sino a raggiungere un torrente originato dal ghiacciaio di Entreves. È necessario guadare il corso ma è necessaria estrema attenzione ad inizio stagione. La traccia ricomincia a salire sempre provvista di catene metalliche dove necessario. Dopo aver passato una cengietta granitica si attacca la parete est del Mont de la Brenva che si vince tra le line erbose di debolezza. Giunti sulla crestina si sale il crinale per alcune decine di m e si scende dal lato opposto giungendo ad un nuovo belvedere.
Sentiero attrezzato rifugio Boccalatte
Vie ferrate - CourmayeurDal parcheggio si procede verso il suo angolo di sinistra, incontrando un cartello indicatore giallo (segnavia 21), per il rifugio. Dopo 40 metri si incontra un bivio a destra che porta in una piccola strada attraverso il borghetto (freccia gialla). La mulattiera si inoltra nel bosco, oltrepassando la cappelletta di Planpincieux, diventando poi un sentiero a tornanti. La traccia continua verso le seraccate, raggiunge un canale detritico, lo supera sulla destra ed entra in un secondo canale, stando sulla sinistra e poi guadando il rio relativo. Si continua in direzione di un’evidente cascata con passi di I-II grado. Si prosegue sul costolone di destra sino ad incontrare una scala metallica che agevola la salita di un camino (comunque facile). All’uscita vi è una corda usurata. Si continua su una dorsale morenica sino alla sommità. Si procede poi a sinistra fra i detriti in direzione delle balze su cui è visibile il rifugio. Giunti contro le placche si risale una rampa detritica a destra incontrando canaponi fissi che traversano a sinistra. Si seguono le corde sino ad un pulpito. Si sale poi a zig zag su percorso aereo sino alla terrazza sospesa sul ghiacciaio dove è posto il rifugio. È possibile concludere la gita oltrepassando entrata e toilette e continuando dietro al rifugio sulle corde fisse che portano al ghiacciaio dov’è sita la bandiera italiana e da cui si parte per le grandi scalate alpine.
Via ferrata al Rifugio Monzino
Vie ferrate - CourmayeurDagli spiazzi di parcheggio si entra nel bosco incontrando svariati cartelli geografico-turistici ed un cartello giallo segnalatore. Si segue il sentiero (segnavia n.16) sino ad un ponte che attraversa il torrente. Si continua a sinistra su sentiero sotto il profilo, erboso ma ardito, dell’Aiguille du Chatelet. Il sentiero continua a salire fra i tornanti sino a raggiungere la parete rocciosa della guglia in vista delle seraccate del ghiacciaio del Freney sulla destra e delle conseguenti splendide cascate.
Da questo punto inizia la parte attrezzata con catena metallica. La salita è contraddistinta da una sorta di traccia appoggiata e quasi mai verticale, molto più rocciosa che erbosa, con passaggi continui di II e III grado. Nonostante le difficoltà contenute il percorso non è da sottovalutare. L’itinerario è davvero divertente inframezzato solo da qualche porzione di sentiero che comunque si armonizza al percorso.
L’uscita della ferrata è sul colletto a nord dell’Aiguille de Chatelet. Il sentiero qui continua normalmente in salita sino a raggiungere il rifugio. Splendido è il panorama sul mont Rouge e sul gruppo delle Aiguilles de Peuterey, specialmente se si continua sino a raggiungere i ruderi dell’antica capanna Gamba (2630 m).
Per percorrere la ferrata in maggior sicurezza è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina.
Climbing Park Balteo
Arrampicata - DonnasVia Ferrata delle Peredrette
Si eleva lungo le dorsali di roccia al di sopra dei terrazzi a vigneto. Salendo la vista si apre sull’intera valle, per raggiungere una spettacolare lama di roccia a picco sulla Dora Baltea. Per i più audaci una breve variante regala un’emozione in più.
Poco prima del termine della Via Ferrata si trova il “libro di via” virtuale; leggendo con lo smartphone il QR code ci si connette alla pagina web per registrare il passaggio.
La ferrata termina su uno spettacolare balcone naturale tra piccole pozze scavate nella roccia.
Al rientro si segue il vallone di Preles tra castagni, grandi massi e le caratteristiche “barme”, ripari agricoli e pastorali a ridosso delle rocce.
La ferrata è percorribile in circa 90 minuti e per la discesa occorrono 45 minuti.
Il percorso attrezzato non presenta particolari difficoltà tecniche (EEA – PD), il passaggio più esposto è evitabile, ma deve essere affrontato con attrezzatura idonea: imbragatura, kit di assicurazione in ferrata e casco.
Falesia delle Ciliegie
È situata alla sommità della via ferrata, accessibile seguendo il sentiero lungo il vallone di Preles in circa 50/60 minuti con una bella escursione nel bosco. L’esposizione è soleggiata, ideale in primavera ed autunno.
La base della falesia è ampia e spaziosa, ideale per gruppi e famiglie (attenzione comunque a sorveglia
Vía Ferrata delle Peredrette
Se eleva a lo largo de las crestas rocosas, por encima de terrazas de viñedos. Mientras subimos la panorámica se abre sobre todo el valle, hasta que llegamos a un espectacular filo de roca que domina el Dora Baltea. Para los más atrevidos, una breve variante que aporta una emoción añadida.
Poco antes del final de la Vía Ferrata encontraremos el «libro de ruta» virtual; al leer el código QR con el smartphone, nos conectaremos a la página web para registrar el paso.
La vía ferrata finaliza en un espectacular balcón natural entre pequeñas pozas excavadas en la roca.
Para regresar seguiremos por el valle de Preles entre castaños, grandes peñascos y las características “barme”, refugios agrícolas y pastoriles al abrigo de las rocas.
La vía ferrata puede recorrerse en unos 90 minutos y para el descenso se necesitan 45 minutos.
El recorrido habilitado no presenta especiales dificultades técnicas (EEA - PD), el paso más expuesto es evitable, pero hay que afrontarlo con el material adecuado: arnés, kit disipador de vía ferrata y casco.
Falesia delle Ciliegie
Está situado en la cima de la vía ferrata, accesible siguiendo el sendero a lo largo del barranco de Preles durante 50/60 minutos de hermosa excursión por el bosque. La exposición es soleada, ideal en primavera y otoño.
La base del acantilado es amplia y espaciosa, ideal para grupos y familias (atención a la vigilancia de los más pequeños dada la presencia de precipicios en las proximidades).
Existen 18 vías de 15 a 22 metros de largo con dificultad entre el 4b y el 6a.. Escalada de placa y subvertical.
Pirámide de Pomerou
Es una pequeña estructura rocosa situada al final de la primera cresta de la Ferrata delle Peredrette, se alcanza por un breve sendero en el bosque de Pomerou (10/15 minutos). El bosque está lleno de rocas, que una vez sirvieron como techo para las «barme» - los característicos refugios de leñadores y pastores - y ahora son el terreno de juego de los boulderistas.
Hay 8 vías habilitadas de entre 12 y 19 m de largo, dificultad del 4a al 5c.
Escalada de placa, con exposición al norte, la posición garantiza una exposición solar.
En la base el espacio es amplio, pero hay que vigilar a los más pequeños para que no se acerquen al borde de la pared inferior.
Masso di Reisen
Rodeado de viñedos, en la localidad de Reisen, el enorme bloque de roca de desplomó hace años de las paredes de Preles, deteniéndose entre las viñas.
Las cuatro paredes presentan tipos de escalada y dificultades muy diferentes entre sí.
La pared sur tiene 5 hermosas líneas de unos 10 m de altura con dificultad entre 5b/6b en una placa subvertical trabajada.
La pared este está equipada con tres líneas de 10/12m entre el 6b y el 7a, verticales.
La pared norte tres líneas de 6/7 m con dificultad de 5b/c sobre muro vertical a escamas, mientras que la pared oeste se reserva a la dificultad medio/alta con dos líneas de grado 7c con combadura seguida de placa.
El espacio circundante, llano e inmerso entre las viñas, es ideal para las familias. No aparquen vehículos en los espacios adyacentes a la roca (son privados)
N.B. - Los acantilados y la vía ferrata se revisan y mantienen periódicamente, pero tratándose de recorridos sobre roca en un ambiente natural expuesto a los agentes atmosféricos e hidrogeológicos, pueden sufrir alteraciones que determinen situaciones de peligro.
Preste atención al estado de los senderos, de las paredes y de las instalaciones sobre el terreno.
Aquellos que recorran los senderos y vías habilitadas del Parque de escalada Balteo aceptan implícita y conscientemente el riesgo inherente de la práctica de estas actividades deportivas en la naturaleza.
re i più piccoli data la presenza di pareti a picco nelle vicinanze).
Sono presenti 18 vie da 15 a 22 metri di lunghezza con difficoltà compresa tra il 4b ed il 6a. Arrampicata su placca da appoggiata e subverticale.
Piramide di Pomerou
È una piccola struttura rocciosa situata alla termine della prima dorsale della Ferrata delle Peredrette, si raggiunge attraverso un breve sentiero nel bosco di Pomerou (10/15 minuti). Il bosco è disseminato di massi, che un tempo servivano come tetto per le “barme” – i caratteristici ripari di boscaioli e pastori – ed ora sono il terreno di gioco dei boulderisti.
Sono attrezzate otto vie tra 12 e 19 m di lunghezza, difficoltà dal 4a al 5c.
Arrampicata su placca appoggiata, con esposizione a nord, la posizione garantisce comunque un buon soleggiamento.
Alla base lo spazio è ampio, tuttavia occorre sorvegliare i più piccoli affinché non si avvicinino al ciglio della parete sottostante.
Masso di Reisen
Immerso trai vigneti, in località Reisen, l’enorme blocco di roccia è franato qualche anno fa dalle pareti di Preles, fermandosi tra le vigne.
Le quattro pareti presentano arrampicate di tipo e difficoltà molto diverse tra loro.
La parete sud presenta 5 belle linee alte circa 10 m con difficoltà tra 5b/6b su una placca sub verticale lavorata.
La parete est è attrezzata con tre linee di 10/12m tra il 6b ed il 7a, verticali.
La parete nord tre linee di 6/7 m con difficoltà di 5b/c su muretto verticale a scaglie, mentre la parete ovest è riservata alla difficoltà medio/alta con due linee di grado 7c con bombatura seguita placca.
Lo spazio circostante pianeggiante ed immerso tra le vigne è ideale per le famiglie. Non parcheggiare le auto negli spazi adiacenti al masso (sono privati).
N.B. - Le falesie e la via ferrata sono periodicamente controllate e mantenute, tuttavia trattandosi di percorsi su roccia in ambiente naturale esposto agli agenti atmosferici ed idrogeologici, possono subire alterazioni del loro stato determinando situazioni di pericolo.
Fai attenzione allo stato dei sentieri, delle pareti e delle attrezzature in loco.
Chi percorre i sentieri e le vie attrezzate del Climbing Park Balteo accetta implicitamente e consapevolmente il rischio insito nella pratica di queste attività sportive nella natura.
Via ferrata Ciao Miki
Vie ferrate - FontainemoreDal parcheggio del Pian Coumarial proseguire lungo la strada interpoderale per alcune centinaia di metri, lasciare sulla destra la strada che conduce al rifugio Coda e proseguire lungo il percorso della salute che con tracciato pianeggiante attraversa a sinistra, seguirlo sino al termine. Proseguire lungo la strada che scende per un tratto sino a congiungersi con quella proveniente dal Pillaz. Proseguire lungo la strada sino al lago del Vargno.
Prima del lago imboccare il sentiero del Col della Barma, si giunge quindi prima al Lac de Lé Lounc, presso l’omonimo alpe, e poi al Lac de la Barma dove si trova il rifugio di nuova costruzione.
Si prosegue quindi a destra sul sentiero 2b che raggiunge il col Chardon da cui parte la ferrata.
Si attacca subito a sinistra un torrione molto ben ferrato con gradini (ogni 30 cm) e mancorrenti. Si continua in discesa e salita sui tre gendarmi principali. Vi sono due brevissimi tratti strapiombanti di circa 2 metri, comunque non difficili.
L’ultima parte della ferrata rassomiglia più ad un sentiero attrezzato. Le protezioni diventano per altro dei cordoni di canapa in ottime condizioni. Nei tratti erbosi è bene tenere il filo di cresta.
Si prosegue quindi in discesa sino al passo della Capra (2414 m) che ricongiunge al sentiero normale da Oropa. Si continua quindi verso destra in salita sino alla vetta del Mont Mars (2600 m).
Dalla cima si scende sul lato opposto agevolati dai canaponi attrezzati sino al col Goudin superiore, in vista della storica cresta Carisey. Si prosegue quindi in discesa a destra sul sentiero 3a che raggiunge il laghetto Gaudin (2083 m) dove s’intercetta l’Alta Via numero 1. Dopo un tratto a mezzacosta si ricomincia a scendere in ambiente suggestivo con vegetazione da media montagna.
Giunti a Serrafredda si prende a sinistra (traccia 3a) incrociando poi il sentiero 3 che scende dal col di Carisey. Si prosegue in discesa fino alle graziose baite Vercosa e successivamente all’alpe Chicail (1536 m). Si continua a scendere su sentiero nel bosco sino a raggiungere i tavoli da pic nic e 50 metri a destra in salita i parcheggi.
Sentiero attrezzato al Rifugio Quintino Sella
Vie ferrate - Gressoney-La-TrinitéDa Staffal si prendono gli impianti che conducono al colle Bettaforca e dalla stazione di arrivo si continua a destra lungo la sterrata in ambiente da alta montagna. L’itinerario diventa presto un sentiero che passa a destra (sinistra orografica) di punta Bettolina superando poi l’omonimo colle che si ricongiunge al sentiero che sale da Staffal. Successivamente s’incontrerà anche il sentiero di arrivo a sinistra dalla val d’Ayas.
L’ultima parte del percorso è un’aerea cresta che conduce al rifugio che è sito sulla piana che domina il ghiacciaio di Verra in vista del rifugio Mezzalama.
Il tracciato su roccia è semplice ed agevolato da mancorrenti (sino a pochi anni fa da catene). Sul percorso vi è anche un suggestivo ponte di legno posto su un tratto molto affilato appena prima di un piccolo gendarme. Giunti al rifugio vi è un grande colpo d’occhio sui 4000 del rosa ed in particolare sul Castore che domina la piana.
Via ferrata Harry Potter
Vie ferrate - Gressoney-La-TrinitéDagli spiazzi di parcheggio, posti dalla parte opposta del torrente Lys rispetto agli impianti di punta Jolanda, si continua a camminare verso i ghiacciai lungo la sponda destra orografica per circa 50 metri. Giunti presso i giochi per i bambini a sinistra si scorge nel prato la struttura: si tratta di un masso scuola ferrato, con recinto e statua in legno scolpita.
Si sale lungo una gradinata placca appoggiata obliqua a destra, si traversa e si rimonta un ultimo risaltino, raggiungendo in breve una piattaforma dalla quale ci si lancia con una teleferica che riporta al prato sottostante. (Potete fare più giri o cimentarvi nelle 9 vie di scalata per principianti su roccia vera e qualche presa artificiale).
Per ulteriori informazioni:
Scuola di Alpinismo Monte Rosa www.guidemonterosa.com
E-mail: info@guidemonterosa.com
Società Guide Alpine di Gressoney www.guidemonterosa.info
E-mail: info@guidemonterosa.info
Vie ferrate delle Guide
Vie ferrate - Gressoney-La-TrinitéDal grande spiazzo si punta a sinistra incontrando un cartello in legno indicante la ferrata a destra. Si segue la mulattiera che sale appunto a destra. In 2’ si raggiungono i cavi della ferrata. Si risalgono una serie di placche ben chiodate e scalinate ma faticose perché presentano alcuni tratti strapiombanti. Si esce su una grande cengia che s’insegue nel bosco verso sinistra, continuando poi in verticale. Si vincono placche e tetti ed un vago diedro di una ventina di metri. Si giunge ad una scala metallica e si continua su altre placche, con tratti nuovamente in strapiombo, sino a raggiungere un ripetitore. (È possibile scendere inseguendo la traccia a destra, piuttosto ripida, che riconduce alla base perdendo quota nel bosco con numerosi tornanti).
Dall’uscita della Vecchia ferrata si procede a sinistra raggiungendo in pochi metri un ponte-passerella di 35 m. Lo si percorre raggiungendo gli attacchi delle Nuove ferrate:
la ferrata di destra (ED) inizia con un muretto di 2 m ed una placca strapiombante con buoni gradini. Si continua con un traverso a destra con uscita di 7 m prima in strapiombo poi in verticale. È possibile rifiatare per qualche metro per concludere con un ultimo muro strapiombante di 15 m che conduce all’uscita presso l’incantevole alpeggio di Tache.
- la ferrata di sinistra (ED) inizia con una putrella in legno di circa 5 m che si insegue in discesa che si collega con un ponte tibetano di una decina di metri. Si sale su placca strapiombante vincendo un tetto e continuando su muro più verticale. Si prosegue quindi su un altro muro sempre più strapiombante che conduce all’uscita finalmente più appoggiata.
Dalla costruzione si prosegue a destra nel bosco sul sentiero 11 che presto incontra il sentiero 10 che si prende fino ad incontrare un secondo bivio. Si procede a destra su traccia molto ripida raggiungendo il sentiero di discesa che esce dalla vecchia ferrata.
Per percorrere la ferrata in maggior sicurezza è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina.