Sul territorio valdostano si possono trovare numerosi musei etnografici che raccolgono il ricco patrimonio storico delle comunità rurali e ne tutelano la memoria e il savoir-faire.
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Museo etnografico "Un tempo, la veillà nella stalla"
Musei - Antey-Saint-AndréIn questo piccolo museo della bassa valle del Cervino, si riscopre la vita di un tempo in montagna e le serate trascorse in famiglia.
“Veillà” in franco-provenzale significa “veglia”, pratica che consisteva nel trascorrere le lunghe serate invernali nella stalla, con familiari ed amici. Si conversava, si raccontavano leggende e storie, si intagliava il legno, si riparavano gli attrezzi agricoli mentre le donne filavano o lavoravano a maglia.
In questi locali è stato ricostruito lo stile di vita di un tempo, quando il sfruttava il calore degli animali per riscaldare l’ambiente. Si passa dalla cucina, dove una mamma e la sua bambina svolgono le attività domestiche, alla stalla, dove padre e figlio accudiscono gli animali: il vitellino, la pecora, l’agnello, la capra, la gallina e il coniglio. Sono inoltre esposti gli attrezzi agricoli utilizzati in passato, via via sostituiti da oggetti tecnologicamente più avanzati.
Ecomuseo della canapa
Musei - ChamporcherIl museo è situato all’interno di un antico fabbricato nel centro del villaggio di Chardonney, dove ha sede anche la Cooperativa “Lou Dzeut” che ancora oggi tramanda la tradizione della lavorazione della canapa.
Nel museo si può ammirare un’antica stalla, memoria storica ed unico esempio presente oggi a Champorcher. La stalla, per molti abitanti dei villaggi di alta montagna, era un ambiente in cui l’uomo conviveva con gli animali, spazio di lavoro ma anche di socializzazione in particolare durante i mesi invernali.
Gli interventi conservativi dei locali, tra cui una cantina (crotta), una cucina rustica (meison) e una stalla (boi), sono stati di varia natura, ma sempre legati alla struttura, agli arredi fissi e mobili, tenendo conto della loro storia ed impiego.
Lana e canapa venivano lavorate per realizzare i capi di abbigliamento, corredi e teli da lavoro.
Tra gli arredi spicca un vecchio telaio manuale in legno e un orditoio. Il telaio è stato restaurato, riequilibrato per essere perfettamente funzionante ed utilizzabile a scopo dimostrativo; costituisce un unicum in tutto l’arco alpino, grazie anche alla sua tecnologia arcaica di lancio manuale della navetta (attrezzo in legno contenente il filo della trama da intrecciare all’ordito sistemato sul telaio), altrove semi-automatizzato.
Museo etnografico Maison de Cogne Gérard Dayné
Musei - CogneLa Maison Gérard Dayné è uno dei maggiori esempi dell’architettura tradizionale valdostana.
L’edificio, oggetto di un accurato restauro, è particolarmente complesso e permette di ammirare la “cor”, spazio interno coperto tipico dell’abitazione di Cogne, il “beu” luogo per eccellenza della vita domestica ed i grandi fienili che ospitano durante l’estate delle mostre fotografiche temporanee.
La Maison Gérard Dayné è un luogo dove le emozioni della memoria ci aiutano a riflettere sulla conservazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico e storio-culturale della civiltà alpina.
Situato in località Sonveulla, a monte del vecchio abitato, l’edificio si presenta come un aggregato di otto corpi di fabbrica sviluppati secondo uno schema a “L”; l’aspetto attuale risale alla prima metà dell’Ottocento, quando si concluse un processo di “crescita” iniziato presumibilmente prima del XVIII secolo.
La Maison Gérard Dayné, per la varietà del complesso e le specifiche caratteristiche tipiche dell’architettura rurale di Cogne, ben si presta all’allestimento di un museo che possa illustrare l’architettura tradizionale, la casa, la famiglia, l’organizzazione dell’ambiente agrario e forestale, le miniere, gli oggetti, l’arte sacra, le credenze, le leggende, la lingua e la letteratura della Valle d’Aosta dei tempi passati.
Servizio di co-working
Maison Gérard Dayné offre un angolo tranquillo a chi ne ha necessità per studiare o lavorare (è consigliabile prenotare).
La struttura ospita incontri culturali ed eventi durante i mesi estivi e rappresenta inoltre una cornice suggestiva per matrimoni o avvenimenti unici.
Ecomuseo della Latteria turnaria di Treby
Musei - DonnasL’edificio nella frazione Tréby di Donnas, che dal 1897 fino al 1980 ha ospitato l’attività della locale latteria sociale, riveste un duplice interesse storico-culturale, poiché testimonia da un lato il passato rurale del paese, quando l’allevamento era attività diffusa e contribuiva alla sussistenza della popolazione, dall’altro la secolare presenza a Donnas della Confraternita dello Spirito Santo, la cui attività di beneficenza è sopravvissuta fin quasi ai giorni nostri.
Mentre i locali usati fino a trent’anni fa come latteria sociale conservano gli arredi e l’attrezzatura utile al conferimento del latte e alla successiva lavorazione casearia, oltre che la documentazione e i registri relativi al funzionamento della società stessa, nella sala attigua, interamente affrescata, emergono le testimonianze dell’attività della «Confrérie du Saint-Esprit», esistente fin dal 1012 come riportato sull’affresco raffigurante l’ultima cena.
Vari dipinti testimoniano il lavoro svolto dalla confraternita a favore della comunità. Dovere dei confratelli era infatti tradurre la fede in opere di carità, distribuire cibo ai poveri e ospitare i senzatetto in caso di incendio. L’attività benefica della confraternita proseguì per più di un secolo e mezzo dopo la sua soppressione ufficiale avvenuta nel 1776.
L’atto di costituzione della latteria di Tréby porta la data del 25 luglio 1897. Cinque anni dopo, il 21 maggio 1902, la latteria sociale di Treby acquistò lo stabile della Confraternita dello Spirito Santo, dove svolse la sua attività fino al 1980, quando la società si sciolse.
L’intero fabbricato è stato restaurato e destinato nel 2003 a museo etnografico, arredato con le stesse attrezzature e materiali usati un tempo per la lavorazione del latte.
Ecomuseo della media montagna
Musei - FontainemoreL’ecomuseo della media montagna si trova a Pra dou Sas, alle porte della Riserva naturale del Mont Mars.
Si tratta di un bellissimo villaggio di media montagna, i cui edifici sono stati in parte adibiti a museo di sé stessi.
Una casa in muratura su due piani presenta, al livello inferiore la stalla e a quello superiore il locale col camino per la lavorazione del latte e quello per l’abitazione della famiglia.
Il vicino rascard in legno racchiude l’area in passato destinata alla battitura della segale e quella per la conservazione delle derrate. Nella cantina sottostante si trova il locale per la stagionatura dei formaggi.
Una parte del rascard ospita una collezione di attrezzi da falegname e di altre professioni tradizionali.
Particolare importanza assumono gli attrezzi del muratore, mestiere caratteristico di questo paese, per il quale gli abitanti erano famosi anche all’estero, dove venivano chiamati a prestare la loro opera nella bella stagione.
Come arrivare
Dall’abitato di Fontainemore si sale per alcuni chilometri lungo la strada regionale per Gressoney sino ad imboccare sulla destra il ponte che conduce alla Riserva del Mont Mars. Superato il Lys, continuare lungo la strada che conduce a Pillaz-Pian Coumarial: proseguire lungo la strada principale, lasciare a sinistra il bivio per la frazione Pillaz e raggiungere la località Pra dou Sas, dove troverete le indicazioni per raggiungere l’ecomuseo.
Maison Gargantua
Musei - GressanProprio a ridosso della riserva naturale regionale Côte de Gargantua, sorge l’antico edificio che ospita Maison Gargantua.
Maison Gargantua è al tempo stesso museo etnografico, spazio espositivo, aula didattica, laboratorio di scultura e punto di partenza per un percorso di scoperta del territorio circostante.
Sono infatti due i percorsi suggeriti dalla Maison; uno, all’interno, permette di scoprire gli aspetti naturalistici della riserva naturale e del comprensorio circostante e racconta la vita della comunità nel passato, l’altro, all’esterno, accompagna il visitatore sui sentieri della Côte e del circondario, attraverso due percorsi di lunghezza differente.
Uno sguardo dentro la Maison ci introduce nel mondo della cultura contadina d’altri tempi, attraverso oggetti, fotografie, arredi che ripropongono antichi mestieri, tradizioni e usi, forse ora dimenticati, che ricordano la comunità stessa di Gressan.
Ecomuseo Walser
Musei - Gressoney-La-TrinitéLa visita all’ecomuseo attraversa tre strutture che offrono l’opportunità di un viaggio alla scoperta della cultura walser:
Casa Rurale – Puròhus
Antica casa rurale del 1700 che ripropone l’autentica atmosfera di una tipica abitazione walser con il suo “Wohngade”, la stalla-abitazione. Il Wohngade, un tempo cuore pulsante dell’attività lavorativa, comprende una parte adibita a ricovero degli animali ed una riservata all’abitazione umana, separate tra loro da una divisoria in legno. La coabitazione era finalizzata allo sfruttamento del calore animale. Visitabile anche la bella cantina a volta e il fienile con gli attrezzi da lavoro.
Casa Museo – Pòtzschhus
Negli ambienti di questo “stadel”, nome dialettale della tipica casa walser, sono allestite mostre permanenti dedicate al territorio. Nella sala del Monte Rosa, si raccontano l’evoluzione dei ghiacciai nel tempo, la storia della conquista delle cime e dei suoi protagonisti, l’evoluzione tecnica alpinistica, la storia dei rifugi e l’affascinante impresa della posa del “Cristo delle Vette”, la grande statua in bronzo posta sul ghiacciaio del Rosa a 4170 metri. Vi è poi una sezione dedicata alla storia e alla funzione dei due laboratori scientifici “Istituto Angelo Mosso” e “Regina Margherita” (quest’ultimo allestito nell’omonimo rifugio, il più alto d’Europa, a 4554 metri), sedi dei primi studi degli effetti dell’altitudine sull’uomo. Un'area è dedicata anche alla Krämertal - La Valle dei Mercanti Walser. Presso la sala al primo piano, sede anche dell'Office Régional du Tourisme, si può ammirare un’esposizione sulla storia del costume locale, famoso per la sua bellezza ed eleganza.
Baita di Binò Alpelté
Si tratta della terza struttura dell’Ecomuseo, costituita da una casetta sita in località Binò e destinata un tempo, da giugno alla fine di settembre, allo sfruttamento dei pascoli situati nelle vicinanze del capoluogo. L’edificio è formato da due fabbricati contigui, costruiti al riparo di un unico masso naturale, la “balma”, che funge da tetto e li protegge dalla caduta di valanghe e di pietre, a cui la zona è esposta durante l’inverno e la primavera. Lo spazio più ampio veniva utilizzato per il ricovero notturno di una ventina di capi, tra bovine adulte da mungitura e vitelli, mentre l’altro era adibito alla lavorazione del latte. La Baita è aperta solo nel periodo estivo secondo disponibilità ma raggiungibile anche in autonomia seguendo il sentiero n. 15.
Museo etnografico Maison Bruil - Maison de l'alimentation
Musei - IntrodMaison Bruil, in località Ville Dessus di Introd, è uno dei maggiori esempi dell’architettura rurale del Gran Paradiso.
Si caratterizza come un’antica casa rurale a funzioni concentrate: tutti gli spazi necessari alla sopravvivenza di persone e animali erano infatti raggruppati sotto un unico tetto.
La forma attuale è frutto di una evoluzione architettonica complessa databile tra il 1680 ed il 1856, periodo in cui diversi corpi di fabbrica si sono fusi a formare un unico nucleo.
La visita si snoda su tre piani fra i vari ambienti tipici della casa tradizionale e riportati con un restauro alla loro funzione originaria. La “crotta”, la ghiacciaia naturale, il “crotteun”, il “peillo”, le zone di essiccazione e il solaio sono alcuni degli spazi a disposizione del pubblico che voglia approfondire la propria conoscenza sull’architettura tradizionale.
La conservazione degli alimenti
Nella casa è stata allestita l’esposizione Conserver le souvenir…se souvenir pour conserver, per far conoscere i prodotti tradizionali e l’evoluzione delle tecniche conservative nel corso dei secoli. In Maison Bruil è possibile ritrovare esempi di metodi di conservazione dei cibi adottati dalla popolazione locale nei tempi addietro, quali la salatura, l’essicazione, l’isolamento dall’aria, il freddo e molti altri ancora presentati in maniera fedele nei vari spazi del museo. L’allestimento dei diversi ambienti delle abitazioni di un tempo fornisce lo spunto per approfondimenti sul tema dell’alimentazione tradizionale, con testimonianze in dialetto e riproduzioni interattive.
L’Atelier du Goût
All’interno del museo è presente uno spazio speciale: l’Atelier du Goût, una vetrina sui prodotti enogastronomici della tradizione valdostana.
Una rete di produttori enogastronomici del territorio del Grand Paradiso offre la possibilità di partecipare a presentazioni e a degustazioni che mettono in primo piano le tecniche e il contesto culturale che dà vita a un determinato prodotto alimentare o ad un vino.
La casa ospita inoltre un “Punto Parco - Marchio di Qualità Gran Paradiso”: una sezione espositiva e promozionale dedicata ai prodotti agroalimentari realizzati dagli operatori piemontesi e valdostani che hanno aderito al progetto “Marchio di Qualità Gran Paradiso”.
Il Mistero del bosco
Una formula di visita in stile Fantasy Game che coinvolge grandi e piccoli alla ricerca di indizi da decifrare ed enigmi da risolvere. All’interno delle sale della grande Maison Bruil, tra la stalla, le cantine, la cucina, la piccola latteria e il sottotetto, i visitatori dovranno affrontare un'affascinante sfida contro il tempo e risolvere l’intricato mistero
Latteria di Les Villes-Dessus
Questo edificio fu costruito su dei terreni acquistati dagli abitanti dei villaggi di Les Villes-Dessus e di Norat da adibire a latteria/caseificio con una stanza destinata alla scuola del villaggio. Ogni famiglia contribuì con una quota proporzionale al numero di mucche possedute. Realizzata tra il 1913 ed il 1914, la latteria disponeva di una cantina per la stagionatura dei formaggi ed era dotata di una turbina ad acqua collegata alla zangola e alimentata da un’antica sorgente.
La latteria funzionò ininterrottamente fino alla metà degli anni ’80. Ristrutturata opportunamente, la latteria è divenuta un centro ludico e interattivo dedicato alla scoperta della tradizionale filiera del latte, pensato in particolare per le scolaresche e per i giovani accompagnati dalle famiglie.
- La latteria è visitabile in occasione di eventi speciali o su prenotazione per gruppi.
"La Maison des Anciens Remèdes" - centro sull'uso delle piante officinali
Musei - JovençanLa Maison des Anciens Remèdes è stata allestita in una vecchia casa rurale della fine del XVII secolo, adibita a fienile della parrocchia di Jovençan fino agli inizi degli anni 50 del Novecento. Quest’edificio rappresenta un centro di incontro fra la natura e la cultura popolare, quella del savoir-faire, delle leggende, delle ricette e dei rimedi domestici.
La Maison propone un viaggio nel mondo delle piante officinali, dove le tradizioni curative ancestrali abbracciano le conoscenze scientifiche moderne.
Le piante
Ogni pianta è unica, con una struttura affascinante da svelare.
Nella Casa ne vengono raccontate principalmente trentotto, le più comuni e quelle più rare, le più misteriose insieme a quelle maggiormente utilizzate dalla cultura popolare locale. Un percorso permetterà al visitatore di conoscere e comprendere che cosa siano e a che cosa servano radici, fusti, foglie, fiori e frutti.
I rimedi
Le piante possono essere anche utili, e in molti modi. Scoprite come, attraverso i video che vi sveleranno alcuni rimedi popolari tradizionali, un tempo alla base della farmacia contadina che vedeva le donne quali principali depositarie delle conoscenza delle piante e delle loro virtù, nonché delle modalità di preparazione, dosi e durata dei diversi trattamenti.
La Bouteucca de l’Apotéquéro
Nella Bottega dello Speziale l’ospite potrà curiosare nei cassetti in cui sono conservate le piante, guardandole, toccandole e scoprendo le loro proprietà, ma anche i loro effetti dannosi. Mentre i vasi raccontano gli usi tradizionali e le teche alle pareti svelano curiosità e segreti delle piante, sfogliando il grande libro si può familiarizzare con i rimedi utilizzati dalla gente di queste montagne.
Piante e territorio
Una postazione per scoprire il territorio e la flora della Valle d’Aosta, la più piccola regione d’Italia, ma che offre un grande mosaico naturale di profumi e colori: erbari storici, giardini botanici, riserve naturali, orti didattici ed un patrimonio naturalistico tra i più complessi e ricchi delle Alpi e d’Italia.
Scoprire con i sensi
Incamminatevi lungo La Via dei Profumi, un viaggio sensoriale in cui potrete imparare a riconoscere le piante officinali dal loro aroma, scegliendo fra i dodici olii essenziali presenti, tutti naturali e purissimi. Continuate poi la vostra scoperta con il grande erbario vivente, poggiando le mani sul tavolo per vedere terra, radici e fiori prendere vita e raccontare la loro intima natura, i loro colori, i loro suoni, le loro storie.
Imparare divertendosi
Uno spazio dedicato ai bambini con passatempi tradizionali come il gioco dell’oca, il Sudoku officinale, il Domino della Bouteucca de l’Apotéquéro e spazi ludici interattivi per acquisire nuove conoscenze grazie al gioco. Inoltre i piccoli visitatori potranno “vestire i panni” di due piante, partecipare a laboratori didattici ed infine confrontarsi con i compagni di viaggio sull’esperienza vissuta nel microcosmo delle piante officinali.
Ogni luogo di questa Maison è uno spazio in continuo movimento; come in un prato, anche qui, la prossima volta troverete qualcosa di diverso!
Museo etnografico ''L'Homme et la Pente''
Musei - La SalleIl pendio come ostacolo geografico, ma anche come tratto distintivo del paesaggio di montagna. Su questa particolare caratteristica dell’ambiente alpino, il comune valdostano di La Salle e quello savoiardo di Planay-en-Tarentaise hanno costruito un progetto, nel tentativo di riqualificare i propri territori partendo dalla valorizzazione turistica del patrimonio storico e culturale. Queste due realtà di montagna hanno ritrovato nel pendio il comune denominatore che ha caratterizzato, negli anni, la vita delle popolazioni che le hanno abitate.
Il Museo etnografico “L’Homme et la Pente” è il fulcro del progetto di valorizzazione del patrimonio rurale di La Salle. La sua ricca collezione di oggetti ed attrezzi usati nell’agricoltura e nella vita familiare, con particolare riferimento al XVIII e XIX secolo,permette di entrare in contatto con i molteplici aspetti della vita della montagna, dal lavoro ai riti familiari, dalle abitudini quotidiane alle credenze religiose.