Patrimonio culturale: Challand-Saint-Victor, Emarèse, Saint-Vincent

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Castello di Villa

Castelli e torri  -  Challand-Saint-Victor

È il più antico dei manieri della nobile famiglia degli Challant, una delle più importanti della Valle d’Aosta; fu costruito intorno al X secolo, ma assunse la sua forma definitiva nei primi decenni del Trecento, grazie ai lavori realizzati da Ebalo I di Challant. Il castello controllava, oltre al ricco feudo agricolo che vi era annesso, il transito commerciale lungo la Valle d’Ayas e specialmente il suo collegamento con quella di Gressoney, attraverso il Colle Dondeuil.

I ruderi del castello di Villa si trovano all’interno della riserva naturale “Lago di Villa” nel comune di Challand-Saint-Victor: salendo da Verrès, un chilometro dopo l’abitato di Villa, imboccare a sinistra una deviazione con l’indicazione “strada per il castello”. Dal posteggio circa 30 minuti a piedi.

Cappella di San Rocco

Chiese e santuari  -  Emarèse

La chiesa si trova all’ingresso della frazione di Erésaz.
L’originaria cappella dedicata a San Rocco è stata costruita presumibilmente nei primi anni del ‘700, poiché il primo scritto che la menziona risale ad una visita pastorale del 1713.
Tra il 1978 ed il ’79 fu realizzato, ad opera del geometra Villettaz, un ampliamento che comportò la demolizione del coro originario e l’abbattimento del campanile, seguito dal suo completo rifacimento; la chiesa così rinnovata fu dedicata, oltre che a San Rocco, anche alla Sacra Famiglia ed alla Madonna delle Nevi.

Il progetto nacque per volere della signora Maria Bonis Trèves, con il contributo della Regione Valle d’Aosta: la donna intendeva realizzare il sogno dello zio, l’Abbé Trèves, che aveva sempre nutrito il desiderio di erigere ad Emarèse un santuario dedicato alla Sacra Famiglia.
Una volta completato l’ampliamento, le spoglie dell’Abbé Trèves furono trasportate dal cimitero di Excenex fino ad Erésaz, per essere inumate sotto l’altare della chiesetta.

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Chiesa parrocchiale di San Pantaleone

Chiese e santuari  -  Emarèse

La parrocchia, dedicata a San Pantaleone, non sorge nel villaggio di Emarèse, bensì a metà strada tra il Capoluogo e la frazione di Erésaz; dedicata a Santa Maria, risulta riconosciuta in un documento del 1176, ma in seguito è annessa a quella di Saint Germain, situata a Montjovet. Nel 1373 le due parrocchie risultano unite e così restano fino al 1747, quando il vescovo Mons. Pierre François de Sales ne decreta la separazione.
La chiesa di San Pantaléon esiste comunque già prima del XVIII secolo, infatti il primo documento in cui compare risale al 1433. E’ stata interamente ricostruita tra il 1882 ed il 1883: in questa occasione il campanile è stato sopraelevato. Internamente, risultano di particolare pregio due antichi altari lignei: quello della Madonna con due colonne tortili, risalente alla fine del ’700, è in legno intagliato e dorato in alcune parti; quello di San Giuseppe dell’inizio del XVIII secolo, anch’esso intagliato e dorato, viene restaurato dopo il 1786, perché già in pessimo stato. Sopra l’altare della Madonna una volta si potevano ammirare due statue raffiguranti figure angeliche che suonavano la tromba, purtroppo rubate nel 1975.

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Centro Studi AbateTrèves

Musei  -  Emarèse

È dedicato ad una figura tra le più eminenti del Novecento valdostano, l’abate Joseph-Marie Trèves, il centro di studi inaugurato a Émarèse nel mese di ottobre 2012.

Ricevuti gli ordini sacerdotali nel 1900, l’abbé Trèves è ricordato, tra le altre cose, per l’impegno antifascista, per le accorate campagne in favore della partecipazione delle donne alla vita sociale e per la lotta contro l’alcolismo e l’analfabetismo.
Nel 1926 fondò insieme ad Émile Chanoux il gruppo “Jeune Vallée d’Aoste”, riunendo giovani che cercò di educare all’insegna dei valori di democrazia, libertà e autonomia.
Il pensiero di Trèves si ricostruisce attraverso i pochi scritti a sua firma, ma soprattutto grazie al ricco epistolario, pubblicato solo parzialmente.

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    abbetreves@gmail.com

Sito archeologico sottostante la chiesa di Saint-Vincent

Archeologia  -  Saint-Vincent

Chiuso temporaneamente per lavori

Il sito archeologico sottostante la Chiesa parrocchiale di Saint-Vincent testimonia tracce di attività riconducibili già alla fine dell’età del bronzo / età del ferro.
In epoca romana (II - IV secc. d.C.) si riscontrano vari nuclei di strutture con funzione termale.
Dopo l’inizio del V secolo d.C. l’area fu occupata da sepolture orientate in senso est-ovest, tipiche della prima cristianità. La loro presenza sembra aver determinato la nascita di un primo edificio a carattere funerario, seguito da ulteriori fasi di sepolture nei secoli VII e VIII che precedono l’impianto della chiesa romanica.

Un apposito percorso di visita corredato di pannelli didattici divulgativi e di supporti multimediali condurrà il visitatore alla scoperta del sito.

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    parrocchia_stvincent@libero.it

Ruderi del ponte romano

Architettura romana  -  Saint-Vincent

Le imponenti rovine, visibili lungo la statale per Montjovet, suggeriscono l’antica maestosità del ponte e ricordano come la via consolare delle Gallie attraversasse anche questa parte della valle.

Della costruzione originaria, sul torrente Cillian, rimane oggi soltanto la spalla di sinistra, poiché l’arcata centrale crollò nel 1839.

Notevole per il disegno elegante e rivestito di lastre squadrate di piccolo formato, il ponte doveva essere importante non solo per la naturale funzione di attraversamento, ma anche quale segno di potenza e di solidità costruttiva.

Chiesa di Moron

Chiese e santuari  -  Saint-Vincent

È situata nell’abitato di Moron, sulla collina di Saint-Vincent.

La sua struttura attuale, dall’ampia abside circolare, risale al XV secolo, allorché furono apportate importanti modifiche a un probabile preesistente edificio romanico. Essa ha conservato a lungo alcune prerogative delle chiese parrocchiali (funzioni festive e cimitero), pur non essendo mai stata parrocchia.

La volta dell’abside è segnata da una bella serie di costoloni di pietra. Restauri recenti hanno eliminato strutture e decorazioni moderne, tentando di restituire alla chiesa il suo aspetto originario.
In passato, nel giorno del lunedì di Pasqua, si svolgeva la cosiddetta “processione delle vigne”, che in quasi sei ore attraversava tutti i villaggi e le cappelle della collina di Saint-Vincent.
Oggi la chiesetta è dedicata a San Maurizio (festa patronale il 22 settembre).

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Chiesa parrocchiale di San Vincenzo

Chiese e santuari  -  Saint-Vincent

Edificata dai Benedettini nell’XI secolo, in stile romanico, la chiesa è stata oggetto di molteplici sovrapposizioni architettoniche, ma anche di significativi restauri moderni (1968 - 1972).

Essa sorge sulle strutture di un edificio romano, in cui si riscontrano nuclei di strutture con funzione termale, riportato alla luce in occasione di recenti restauri, e risalente al 300-400 d. C., forse una grande villa patrizia o un edificio pubblico che disponeva di un doppio sistema di riscaldamento ad aria soffiata sotto il pavimento, che provvedeva a riscaldare il “calidarium”.
Il sito archeologico sottostante è attualmente chiuso.

L’interno è di grande effetto per il contrasto netto tra la sobrietà dell’ambiente e la ricchezza della decorazione pittorica della zona absidale. La navata è scandita da una successione di colonne alternativamente quadrate, circolari e poligonali.

In origine la chiesa non aveva le volte (sono del 1696) né le grandi finestre attuali. Il tetto era retto da capriate in vista o con soffitto a cassettoni e la luce entrava, discreta, attraverso finestre alte, strette, centinate, a doppia strombatura. Anche l’arco a sesto acuto che sovrasta l’altare è posticcio, sebbene assai antico. L’arco trionfale che, probabilmente nel XIII secolo ha ristretto il catino absidale, ha sensibilmente ridotto l’area della sottostante cripta romanica, raccolta in mistica cappella sotterranea a tre piccole navate, ciascuna a tre arcate e le cui colonnine in pietra sorreggono capitelli risalenti all’VIII secolo.

Gli affreschi della chiesa più antichi sono quelli dell’absidiola nord, dovuti a Iacopo Jacquerio (o alla sua scuola), datati 1416.
Sempre nel XV secolo Giacomino da Ivrea dipinse l’arco trionfale con un ciclo di dottori della Chiesa, santi e profeti. Sopra questi dipinti, scialbati e intonacati, Filippo da Varallo eseguì verso la fine del XVI secolo le decorazioni che ancora si vedono (in parte, e grazie ai restauri degli anni ’70), e che a suo tempo ricoprivano interamente la conca presbiteriale.
Il Cristo in Croce del presbiterio è opera bronzea di Luciano Minguzzi.

Merita la visita il museo di arte sacra in fondo alla navata sinistra, che conserva sculture lignee, come il San Maurizio policromo del XV secolo proveniente dalla chiesa di Moron, ed altre opere d’arte che vanno dal XV al XVIII secolo, tra cui croci processionali, reliquiari e oggetti liturgici.

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Museo mineralogico e paleontologico

Musei  -  Saint-Vincent

Il Museo, creato dal gruppo mineralogico del Cenacolo Italo Mus nel 1978, ha come scopi principali quelli di raccogliere, classificare e far conoscere i minerali della Valle d’Aosta e numerosi cristalli e pietre dure provenienti da varie parti del mondo.

L’esposizione conta circa 750 pezzi, di cui gran parte provenienti dalle montagne vicine a Saint-Vincent, in particolare dal Monte Barbeston, da Emarèse, da Brusson e da Champorcher, siti notoriamente ricchi di minerali.
I pezzi più belli e rari provengono da miniere d’oro, di ferro, di magnetite e di amianto oggi dismesse. Molto interessanti i quarzi purissimi, i granati e rarissime vesuviane locali.

Il museo possiede inoltre una collezione di circa 170 fossili.

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    (+39) 3483238638
    cenacolo.saintvincent@gmail.com