Sport tradizionale praticato da primavera ad autunno sul pianeggiante fondo valle

Nel gioco della rebatta si contrappongono due squadre di 5 giocatori, ognuno dei quali dispone di 20 “battute” (batua o tsachà). La vittoria è determinata dalla somma dei punteggi ottenuti (1 punto ogni 15 metri) nei lanci individuali della rebatta, pallina di legno (generalmente in radice di bosso - 28 mm di diametro e peso di 25/40 g), coperta di chiodini in ottone o ferro e tinta di bianco per renderla visibile nell’erba.

La rebatta viene colpita con una mazza chiamata masetta o maciocca, composta da due parti unite tra di loro: quella finale (maciocca) è un prisma di legno duro e pressato che si innesta su un bastone di legno (bâton). L’attrezzo completo è lungo tra i 100 e i 145 centimetri e ha un peso variabile da 400 a 700 g. Per la maciocca si usa generalmente legno di noce, mentre lo bâton è in legno di frassino.

Completa il set la fioletta (detta anche pipa o levoù o crouì), è un attrezzo a forma di pipa in legno, con alla base una piastrina di metallo (desot) che serve da leva per sollevare a mezz’aria la rebatta, affinché il giocatore la colpisca al volo.

Il campo di gioco è un prato sul quale sono tracciate, a spina di pesce, delle linee distanti 15 metri l’una dall’altra. Il giocatore, dalla zona di battuta (plase), adagia la rebatta nell’incavo della fioletta, ne percuote il beccuccio con la masetta, facendo schizzare in aria la pallina, che viene colpita al volo per lanciarla il più lontano possibile e conseguire il maggior punteggio.