Il Museo regionale di Scienze naturali è intitolato al suo fondatore, Efisio Noussan.
Il progetto museografico si fonda sul binomio castello-museo ed intende valorizzare sia il bene storico-architettonico sia quello scientifico-naturalistico, adottando un approccio in linea con i più moderni orientamenti museografici e museologici.
Il doppio registro di visita consente al visitatore, in ogni sala, di conoscere la storia del castello, scoprendo anche le parti storiche ancora presenti, come camini, arredi, decorazioni e stemmi, e la fauna, la flora e l’ambiente naturale della Valle d’Aosta.
La visita al museo diventa così un viaggio negli ecosistemi della Valle d’Aosta, cui si accede anche grazie alle postazioni interattive dove trovare notizie, mappe, curiosità, immagini su ghiacciai, il clima, la geologia. Alle sale allestite in modo tradizionale, si affiancano le sale che ospitano attrezzature multimediali destinate a creare esperienze innovative ed emozionali.
Il museo affianca le attività istituzionali di conservazione, di esposizione dei reperti e di divulgazione, all’attività di ricerca scientifica, svolta nella sua sede operativa di La Salle, con l’ausilio delle moderne biotecnologie a sostegno della conservazione della biodiversità.
Il museo ospita anche la marmotta del Lyskamm, considerata il più antico reperto mummificato d’Italia.
Il percorso di visita si articola nelle 16 sale del castello poste al piano terra e ai due piani superiori.
- 1-Sala degli stemmi
La prima sala è interamente dedicata alla storia del Castello. Una moderna postazione multimediale permette di ripercorrere le fasi di ricostruzione del castello e la successione delle casate per illustrare gli stemmi dipinti della sala e raccontare gli scavi archeologici eseguiti durante i lavori di recupero del castello.
- 2-Sala delle differenze: dai vigneti al Polo Nord
La Valle d’Aosta, malgrado la modesta estensione, si caratterizza per la sua elevata biodiversità, testimoniata dalle molteplici specie animali e vegetali ospitate nel raggio di pochi chilometri. Tra i vigneti e gli ulivi della bassa valle e gli ambienti glaciali del Monte Bianco, la cima più alta delle Alpi, si compie un viaggio simile a quello che dal mare Mediterraneo porta a Capo Nord e ai ghiacci dell’Artico. La successione di piani altitudinali illustra le differenze che caratterizzano l’ambiente montano dal piede alla vetta della montagna attraverso filmati e supporti multimediali. Il percorso si addentra poi tra le aree protette regionali, parchi e riserve naturali, siti Natura 2000 e giardini botanici alpini.
- 3-Sala del tempo: il vecchio museo di scienze naturali
Le pareti e la volta ritrovate nei decori, il pavimento in legno a riquadri bicolori e i lampadari in ferro battuto, sono la cornice dell’allestimento storico del Museo di Scienze Naturali. La storia del museo è raccontata, dalla sua istituzione ai giorni nostri, attraverso le vetrine storiche e minimaliste.
- 4-Sala delle rocce: le pietre raccontano
La Valle d’Aosta consente un viaggio geologico attraverso i segreti delle rocce delle Alpi, dal granito del Monte Bianco allo gneiss del Gran Paradiso, dalle linee svettanti del Cervino alle forme dolomitiche delle Cime Bianche. La geologia è la tematica portante raccontata attraverso campioni di rocce, immagini di vette, cartografie geologiche e dei suoli e interviste virtuali con un geologo cui si affiancano approfondimenti sui suoli della Valle d’Aosta.
- 5-Sala dei versanti: il diritto e il rovescio
Ogni valle orientata da est a ovest, o viceversa, presenta un versante al sole (l’adret) e l’altro in ombra (l’envers).
L’ esposizione determina rilevanti differenze di temperatura e condizioni climatiche influendo sulle coltivazioni, sugli ecosistemi e sulle specie vegetali e animali. Le differenze climatiche e ambientali tra il versante sud e versante nord sono un altro aspetto caratterizzante i territori di montagna e, in particolare, il territorio valdostano. Numerosi gli spunti di approfondimento sui temi delle precipitazioni e delle temperature con un focus rivolto ai cambiamenti climatici.
- 6-Sala degli Abbés savants: gli occhi della fede e della scienza
Il percorso di visita prosegue nelle due sale intermedie poste tra il piano terra e il primo piano. Gli abbés savants, i preti scienziati che hanno animato la vita intellettuale e scientifica della Valle d’Aosta tra l’ottocento e il novecento si sono dedicati allo studio, alla ricerca e alla divulgazione.
- 7-Sala Noussan
La sala è dedicata ad Efisio Noussan noto imprenditore valdostano, appassionato conoscitore della cultura e dell’ambiente naturale della Valle d’Aosta. Grazie alla sua tenacia, la Société de la Flore Valdôtaine riprese le sue attività e nel 1985 fu istituito il Museo regionale di Scienze naturali che oggi porta il suo nome.
- 9 e 10-Sale dell’acqua: la forza creatrice
Dall’acqua dei ghiacciai alla sorgente d’alta quota, dal lago alpino alla cascata, dalla torbiera alla palude, dal torrente allo stagno, la Valle d’Aosta è interamente disegnata e percorsa dalla forza vitale dell’acqua, che modella il paesaggio della montagna portando la vita e, talvolta, anche la distruzione. Attraverso diorami e ricostruzioni naturalistiche si possono osservare da vicino gli ambienti strettamente legati alla presenza dell’acqua e caratterizzati da delicati equilibri. La saletta adiacente propone un’esperienza sonora e visiva, tra i suoni delle cascate, della pioggia, dei torrenti, del gocciolio dell’acqua di fusione glaciale.
- 11-Sala della foresta: la vita segreta
Una breve passeggiata notturna in una foresta di montagna, accompagnata da versi di uccelli e mammiferi, fruscii del vento, ombre misteriose e suoni primordiali, suscita sensazioni e permette di scoprire i diversi tipi di alberi, i loro abitanti, i boschi e la loro distribuzione sul territorio. Un ambiente riprodotto a grandezza naturale.
- 12-Sala della vertigine: gli abitatori del vuoto
La riproduzione astratta degli ambienti rocciosi della Valle d’Aosta illustra l’adattamento delle varie specie animali e vegetali alla vita in verticale, uomo compreso, che “conquista” il vuoto con opere viarie, terrazzamenti e villaggi sospesi. Nelle teche sono esposte riproduzioni di animali e piante riprodotte con la stampa 3D.
- 13 e 14-Sale della prateria: le quattro stagioni
Come in un viaggio virtuale verso altitudini più elevate, si giunge alle praterie dove si osservano i cambiamenti imposti dal trascorrere del tempo, che fa germogliare e appassire i fiori, trattiene e cancella le tracce degli animali, richiama e allontana le mandrie, le greggi e i pastori. Verde d’estate e bianca in inverno, la prateria scandisce la ritualità delle stagioni alpine.
- 15-Sala del gelo: ghiaccio vivo
Da almeno due secoli i ghiacciai sono una attrattiva turistica della Valle d’Aosta ma anche laboratorio di scoperte scientifiche e palestra d’alpinismo, agenti modellatori del paesaggio, importanti indicatori ambientali e insostituibile riserva d’acqua. Il ghiacciaio è materia “viva” che scivola a valle come un torrente gelato. Oltre ad una video intervista sulla nascita dell’alpinismo, le postazioni forniscono informazioni sui ghiacciai e sugli effetti dei cambiamenti climatici.
- 16-Sala delle emozioni
L’esperienza di visita al museo si conclude con un viaggio nella Valle d’Aosta, tra panorami spettacolari e immagini coinvolgenti nell’intento di suscitare interesse e curiosità per scoprire, con maggiore consapevolezza, la natura valdostana direttamente sul territorio.