La Chiesa di Fontaney si trova lungo la strada regionale di Perloz, poco al di sopra del centro di Pont-Saint-Martin, nascosta dalla vegetazione dei cipressi e dei bossi, in un luogo ricchissimo di sorgenti la cui umidità ha causato purtroppo il declino di questo bel modello, che riproduce in miniatura la pianta della Cattedrale di Aosta, e da cui deriva il toponimo, che significa “luogo delle fontane”.

Storia
Costruita tra il 1590 e il 1595 dal barone Pierre di Vallaise su un terreno di proprietà della sua famiglia, a lato della casa-forte, fu intitolata al Preziosissimo Sangue e Corpo del Nostro Signore Gesù Cristo e alla Beata Vergine Maria.
Al momento della costruzione della chiesa, il territorio di Pont-Saint-Martin apparteneva ancora alle parrocchie di Perloz e Donnas; dopo infinite suppliche e istanze da parte degli abitanti e del barone costruttore, il 5 giugno 1614 la chiesa fu finalmente eretta in parrocchiale dal vescovo Martini, e tale rimase fino al 1899.

Descrizione
La chiesa è a pianta rettangolare, a tre navate, divise da pilastri affrescati con scene di vita di Santi. I dipinti interni, in discreto stato di conservazione, portano la data del 1726. L’abside poligonale è provvista di deambulatorio che prolunga le navate laterali. Le volte sono a vela, divise da cordoni di pietra grigia. La facciata è stata affrescata nel 1600: i dipinti rinascimentali raffigurano scene delle Sacre Scritture.
Sul fianco destro è addossata la Cappella del Santo Rosario, contemporanea al resto della costruzione.
Il presbiterio è posto su un gradino sopraelevato rispetto al pavimento della navata: era anticamente delimitato da due colonne di tufo, ancora visibili sui muri laterali.
Le navate sono illuminate da quindici grandi finestre, un tempo dotate di vetri a piombo con le immagini di San Martino, la Gloria di Cristo, la Vergine e i Dodici Apostoli.
All’interno, un affresco su di una colonna rappresenta l’episodio di San Martino, il santo che dà il nome al comune, che soccorre un mutilato, mentre sulla fiancata destra si vede la Cappella del Santissimo Rosario, dove sono sepolti dei membri della famiglia dei Mongenet, originari della Francia e fondatori nei secoli XIX e XX di importanti fabbriche a Pont-Saint-Martin e nei dintorni.
La sacrestia era in comunicazione con il campanile, ormai crollato.

Nel 1839, con l’inaugurazione della nuova parrocchiale, costruita in pianur, l’antica chiesa iniziò ad essere spogliata di ogni ornamento e fu progressivamente abbandonata.
Nel 1904 un’ordinanza del Consiglio Comunale di Pont-Saint-Martin ne avrebbe addirittura disposto la demolizione, per consentire l’ampliamento del cimitero attiguo. L’intervento del parroco don Fortunato Quendoz fu decisivo e valse a salvare dalla distruzione questo gioiello di architettura sacra: la Direzione Regionale dei Monumenti Antichi dichiarò infatti nel 1910 la Chiesa di Fontaney monumento nazionale.
Nel 1968 si intervenne sugli intonaci e nel 1998 si provvide alla ricostruzione della copertura, al termine di una serie complessa di interventi di recupero e di restauro che hanno ridato l’identità al monumento.
Dal 2009 la Chiesa di Fontaney è stata finalmente restituita alla popolazione.