La primitiva chiesa del villaggio di Derby sorse probabilmente nei secoli XI – XII.
L’edificio attuale data del XVI secolo. Fu consacrato da monsignor Ferragatta, vescovo di Aosta, il 22 luglio 1567; a ricordo del fatto, rimane sul contrafforte a destra del portale una croce di consacrazione.
Il campanile, esile ed elegante torre quadrata in pietra, in occasione della visita pastorale del 1416 risultava da poco restaurato. La base, che nell’interno ha tracce di muratura a lisca di pesce, risale probabilmente ad epoca anteriore. Più recente la parte superiore, che presenta due serie di bifore (secoli XVI e XVII).
La porta di accesso verso la chiesa, intagliata con il monogramma di Cristo, reca la data 1671.
La chiesa presenta pianta rettangolare ad una sola navata, interno con archi della volta a sesto acuto, volte a crociera con nervature in tufo, abside semicircolare all’esterno e poligonale all’interno con volta a ombrello con costoloni.
Della chiesa precedente rimangono i muri perimetrali e una piccola finestra a croce, in alto sulla facciata, che serviva a illuminare la copertura a capriata dell’edificio romanico.
Tutto l’edificio ha subito un notevole intervento di restauro nel 1967 che ha restituito alla chiesa il suo aspetto cinquecentesco, rimuovendo le decorazioni ottocentesche.
Vicino all’ingresso, battistero in pietra lavorata (1688), con lo stemma dei Savoia, signori della Valdigne.
L’altare maggiore, in marmo policromo, è del XVII secolo; la pala sovrastante è stata rimossa in occasione dei restauri e due colonne tortili marmoree affiancano ora il tabernacolo murale.
Un grande crocifisso ligneo da arco trionfale, del XVI secolo, sovrasta il coro.
Sopra l’altare maggiore, statue di S. Ilario e S. Biagio (XVI sec.). L’altare laterale destro, in legno intagliato, dipinto e in parte dorato, è dedicato al Rosario e risale al XVIII secolo; al centro, nicchia con statua della Madonna (XIV-XV sec.), circondata dalla raffigurazione su tela dei misteri del Rosario.
L’altare laterale sinistro, contemporaneo al precedente e della medesima fattura, è dedicato a san Sebastiano; conserva una grande tela raffigurante in alto Cristo tra san Grato e san Bernardo, in basso san Sebastiano tra san Rocco e sant’Antonio abate.
Nel 1861 fu sistemato l’organo attuale (G. Franzetti, a trazione meccanica e a registri spezzati).
Una nicchia nella parete accoglie un piccolo museo di arte sacra: pregevole un bel cofanetto reliquiario in lamina di argento del XV secolo.