L’immobile fu edificato da privati probabilmente nei primi anni del 1800 per essere utilizzato dagli abitanti dei villaggi limitrofi.
Il luogo, che si credeva stregato, ha anche ispirato un’antica leggenda.
Dopo anni di abbandono, il mulino è stato restaurato. Nell’angolo del fabbricato, appoggiata al muro, una macina della quale a suo tempo uno scalpellino aveva iniziato la lavorazione.
Gran parte delle strutture lignee mobili che permettevano al mulino di funzionare nel corso degli anni sono state trafugate. All’interno del fabbricato, in posizione simile a quella originaria, solamente una grande macina in pietra con il suo albero ligneo che risultava fortunatamente ancora recuperabile.
Il fabbricato testimonia il suo passato di vita e cultura contadina attraverso alcune iniziative di interesse turistico che ne consentono la visita.