Patrimonio culturale: Issogne

5 Risultati
Pagina 1 di 1

Castello di Issogne

Castelli e torri  -  Issogne

Il castello è chiuso dall'11 al 25 novembre 2024

La raffinata dimora di Giorgio di Challant,  nonostante il suo aspetto esterno austero e modesto, custodisce al suo interno secoli di storia e splendidi capolavori: ammira i suoi splendidi affreschi e la suggestiva fontana del melograno. 

Prenota e acquista i tuoi biglietti online

La storia

Inizialmente dominio dei vescovi di Aosta, la proprietà passò successivamente nelle mani della famiglia Challant. Nel corso del tempo gli edifici esistenti furono ampliati ed uniti, fino alla trasformazione radicale avvenuta tra il 1490 circa e il 1510 ad opera di Giorgio di Challant, priore di Sant’Orso, che ne fece una sontuosa dimora per la cugina Margherita de La Chambre ed il figlio Filiberto. Fu allora che il castello assunse l’aspetto attuale, diventando un unico palazzo a ferro di cavallo, affacciato su un ampio cortile e un giardino all’italiana, sul cui alto muro di cinta furono dipinti personaggi importanti ed eroi; il porticato al piano terreno fu ornato da una serie di lunette affrescate con scene di vita quotidiana e rappresentazioni di botteghe, mentre al centro del cortile sorse la celebre fontana in ferro battuto detta del Melograno, simbolo di prosperità. Sempre in quel periodo molti ambienti interni furono decorati con affreschi, sia nelle zone di rappresentanza, quali la Sala di Giustizia o la Cappella, sia nelle stanze più private, tra cui gli oratori di Margherita de La Chambre o di Giorgio di Challant. Dopo i fasti del Cinquecento, la residenza si avviò verso un progressivo declino e nel 1872 fu venduta all’asta pubblica: acquistata dal pittore torinese Vittorio Avondo, divenne oggetto di un’attenta campagna di restauro che le restituì l’antico splendore. Donato allo Stato nel 1907, oggi il castello appartiene alla Regione Autonoma Valle d’Aosta e si presenta con alcuni elementi dell’originale mobilia ed altri arredi rifatti alla fine dell’Ottocento, che insieme a numerosi oggetti d’uso domestico ripropongono l’ambientazione tardo quattrocentesca voluta da Avondo.

La visita

Entrando nel palazzo ci si trova nel cortile, attorniato da edifici sulle cui pareti sono ritratti gli stemmi del casato Challant e delle famiglie con esso imparentate. Oltrepassata la fontana del melograno si prosegue verso l’androne: gli affreschi nelle lunette del porticato rappresentano con notevole realismo la vita quotidiana del borgo, raffiguranti il corpo di guardia, la bottega del beccaio e del fornaio, il mercato di frutta e verdura, il sarto, lo speziale e il pizzicagnolo.
In seguito, si procede alla visita dell’interno del castello:

  • al pianterreno, la sala da pranzo, la cucina, e la sala baronale, in cui si possono ammirare un bel camino in pietra recante sulla cappa lo stemma dei Challant affiancato da un leone e da un grifone, pitture sulle travi lignee del soffitto e le pareti affrescate con paesaggi, scene di caccia ed il Giudizio di Paride;
  • al primo piano, la cappella, dalle volte a ogiva finemente decorate, con affreschi alle pareti e con l’altare gotico in legno intagliato e dorato adorno di un trittico fiammingo e la camera della Contessa, con l’oratorio ornato di pitture;
  • al secondo piano, la stanza detta “del re di Francia”, con il soffitto a cassettoni decorato da gigli e un camino che reca sulla cappa lo scudo della dinastia francese dei Valois, e quella detta dei “Cavalieri di San Maurizio” con il bel soffitto a cassettoni su cui è dipinta la croce di quest’ordine.
    A poca distanza dal castello sorgono ancora i ruderi della colombaia.

L’appartamento di Avondo

Dal 2018 un allestimento emozionale dedicato a Vittorio Avondo, illustre proprietario del maniero di Issogne, valorizza ed arricchisce l’offerta del castello mettendone in risalto le vicende tardo-ottocentesche con una serie di pannelli, soluzioni multimediali ed elementi di suggestione poetica.
Nato a Torino nel 1836 e dedicatosi fin da giovane alla pittura, Avondo è considerato uno dei migliori rappresentanti del paesaggismo piemontese del XIX secolo. Dopo un periodo vissuto a Roma, che trascorse a dipingere soprattutto paesaggi della campagna laziale di ispirazione naturalista, si dedicò allo studio dell’arte antica e nel 1865 curò il riordinamento del museo del Bargello di Firenze. Successivamente tornò a Torino, dove dal 1891 assunse l’incarico di direttore del Museo Civico.
L’acquisto ed il restauro, insieme ad Alfredo D’Andrade, del castello d’Issogne, gli permisero di ampliare le sue competenze e collezioni di arte medievale, che lo portarono a collaborare con lo stesso D’Andrade alla costruzione del Borgo medievale a Torino (1884).

    (+39) 0125929373

Cappella del Saint-Suaire

Chiese e santuari  -  Issogne

Questa cappella si trova in prossimità del ponte che collega Issogne con Verrès, lungo l’itinerario escursionistico Cammino Balteo.
Fu fatta costruire intorno al 1560 dal conte Renato di Challant che, nella qualità di luogotenente dei Savoia a Chambéry, era il custode della Santa Sindone (in francese Saint Suaire) prima del trasferimento di quest’ultima a Torino.
Nel XVI secolo era meta, nel periodo pasquale, di una processione che partiva dalla cappella interna del castello.

    0125/929333

Cappella di Saint-Solutor

Chiese e santuari  -  Issogne

La Cappella di Saint-Solutor presenta su una parete esterna una serie di archetti pensili che ne permettono la datazione al XII secolo.
La facciata conserva degli affreschi attribuiti allo stesso pittore della chiesa di San Martino di Arnad e datati 1427. Sono rappresentati San Cristoforo, San Francesco d’Assisi e la Vergine sul trono con il Bambino.
All’interno, rimaneggiato nel XVIII° secolo, si può ammirare un bell’altare in legno scolpito, pitturato e dorato, depredato purtroppo di qualche elemento decorativo.
Alla cappella è annesso un antichissimo cimitero.

    0125/929333

Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta

Chiese e santuari  -  Issogne

Nel Medioevo l’edificio si trovava addossato alla facciata del castello, ma in occasione di una visita pastorale nel 1528 il vescovo, d’accordo con Renato di Challant, dette ordine di costruire la chiesa altrove. Per l’avvio dei lavori si dovettero tuttavia aspettare due secoli, e la nuova chiesa vide la luce nel 1736. Il campanile della chiesa più antica divenne torre d’angolo del castello.
La facciata della chiesa è di stile neoclassico, con colonne quadrate addossate alla muratura e un timpano triangolare nella parte superiore. L’interno è decorato da affreschi moderni dovuti a Luciano Bartoli (1972). In fondo alla chiesa è collocata una grande campana datata 1389, tra le più antiche che si conoscano nella nostra regione.

    0125/929333

L'acqua della Madonna

Leggende  -  Issogne

Tanti anni fa, scavando un pozzo a Bosset, in quel d’Issogne, un contadino rinvenne, interrata a notevole profondità, una statua della Madonna. Quando la estrasse dalla buca, dal suolo scaturì una sorgente. L’acqua era così abbondante da bastare a soddisfare le necessità del paese, fino a quel giorno scarseggiante di risorse idriche. Per ringraziare il cielo del dono della fonte, i paesani costruirono una cappella, ove la statua della Madonna fu collocata con tutti gli onori.