Patrimonio culturale: Avise, La Salle, Saint-Nicolas, Saint-Pierre, ** Valle d'Aosta **

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Il ''patois''

Tradizioni  - 

Su tutto il territorio della Valle d’Aosta gli abitanti parlano abitualmente il “patois”, un dialetto francoprovenzale. Esso presenta terminologie e cadenze che variano da Comune a Comune in conseguenza delle influenze francesi, vallesane, walser e piemontesi subite nel corso dei secoli. Il vocalismo della parlata è di tipo provenzale ed il consonantismo è di tipo francese. Le affinità maggiori sono riscontrabili nei dialetti
parlati nelle regioni francesi della Savoia e della Provenza, e nella Svizzera Romanda. Verrès è l’unico dei Comuni in cui non si parla il patois, ma per i suoi contatti con il vicino Canavese, gli abitanti parlano tra di loro il dialetto piemontese. Da alcuni decenni si cerca di mantenere vivo e valorizzare il patois.

Pierre Taillée

Architettura romana  -  Avise

Lungo la strada statale n° 26, all’altezza dell’abitato di Avise, dove oggi sorge una galleria, l’antica strada romana delle Gallie doveva affrontare un temibile tratto angusto, di cui l’ingegneria romana ebbe ragione con il taglio della roccia: si tratta della strettoia di “Pierre Taillée”.

Nella frazione di Runaz, a mezza costa, si può infatti osservare un tratto di strada romana, caratterizzato da un imponente muraglione di sostegno rivolto verso valle. Nella parte più orientale, per circa 2 metri, sono visibili i solchi lasciati dai carri sulla roccia: due binari paralleli, profondi 15 cm e distanti 1,5 m l’uno dall’altro.
il forte rischio frane, purtroppo, non consente di avvicinarsi a questo spettacolare tratto di viabilità antica.

Il luogo si prestava anche al controllo militare, per cui, al di sopra della galleria, si possono ancora notare i resti di fortificazioni che giocarono un ruolo notevole in occasione delle invasioni francesi del 1691 e del 1704-1706.

Castello d’Avise

Castelli e torri  -  Avise

Arrivando ad Avise, il primo edificio che si incontra sulla sinistra — un fabbricato di tre piani, affiancato da una torre quadrata — è il castello di Avise. Il castello fu costruito verso la fine del XV secolo da Bonifacio d’Avise o da Rodolfo d’Avise.
La torre ha un bel motivo decorativo a caditoie, e sul lato sud si apre una serie di finestre geminate a chiglia rovesciata.
L’interno, affrescato e con arredi riflettenti il gusto “ufficiale” dell’epoca, comprende una grande sala con il camino, la “camera della cassaforte” e la “sala delle mensole”, dove 14 mensole di legno scolpito rappresentano figure di animali, mostri e personaggi in vesti quattrocentesche.

Il monumento ospita attualmente una struttura ricettiva con ristorante.

Castello di Blonay

Castelli e torri  -  Avise

Vicino alla chiesa parrocchiale è ben visibile il complesso del castello, costituito da una torre quadrata (sec. XII) e da un corpo di fabbrica più recente (sec. XV), dalle pregevoli finestre a crociera.
Il castello fu in passato dimora della potente famiglia D’Avise, e solo nel 1645 passò ai fratelli de Blonay, cambiando il nome.
La torre antica era detta “des Prisons”: nel 1787 il nobile Filippo de Blonay rivendicava il diritto indiviso con gli altri signori d’Avise di rinchiudervi i malfattori. La torre venne ceduta a famiglie del posto dai Bianco di San Secondo, mentre l’annesso edificio fu alienato dai Blonay.

0165.91113

Castello di Cré

Castelli e torri  -  Avise

All’uscita del capoluogo, al limite di un promontorio, si trova questa casa-forte in parte distrutta.
Probabilmente costruita nel X secolo, si afferma che appartenesse a Pierre d’Avise, vice balivo di Aosta nel 1425. Nella seconda metà del secolo XV fu venduta a Bonifacio Ducrest, funzionario ducale originario della Savoia.
La famiglia Ducrest scomparve all’inizio del XVIII secolo.

0165.91113

Cappella di San Teodulo

Chiese e santuari  -  Avise

La cappella si trova nella frazione Cerellaz, poco distante dal comune di Saint Nicolas.
All’interno dell’edificio settecentesco, si conserva fra l’altro una grande tela che raffigura la deposizione di Gesù dalla Croce. Oltre a due vescovi, sono anche rappresentati i santi Rocco, Barbara e Grato.

(+39)016591102

Chiesa parrocchiale di San Brizio

Chiese e santuari  -  Avise

Situato nel capoluogo, l’edificio fu costruito sulle fondamenta di uno più antico, basso, irregolare e troppo piccolo, che fu interamente demolito. Una tradizione vuole che la chiesa parrocchiale fosse anticamente eretta sulla strada romana, tra Runaz e Pierre Taillée.
Allorché questa chiesa, dedicata a San Martino, venne distrutta con tutto il villaggio di Runaz dagli eserciti di passaggio intorno al IX - X secolo, sarebbe stata ricostruita sull’altro lato della Dora, meno esposta alle incursioni militari, e dedicata a San Brizio, discepolo e successore di San Martino.
Nel 1400, grazie a due benefattori (zio e nipote) che si chiamavano entrambi Antoine d’Avise, fu costruito il campanile della chiesa parrocchiale, ad opera di mastro Pierre Sella.

Oggi la chiesa, consacrata nel 1869, presenta una facciata neoclassica mentre gli interni sono stati affrescati nell’Ottocento.
Il fastoso altare maggiore presenta due dipinti rappresentanti a Resurrezione e la Natività e grandi statue di San Brizio, San Grato, San Biagio, San Germano e San Claudio.

L’organo della cantoria è del 1868, opera di Costantino Mazzia.

(+39)016591102

Maison de Mosse

Musei  -  Avise

La famiglia dei D’Avise costruì questa casaforte , nota con il nome di Casa Nobile di Runaz o Maison de Mosse, accanto alla strada romana delle Gallie che attraversava il territorio di Runaz da est a ovest.
Verso la fine del XV secolo la signoria dei D’Avise venne divisa tra quattro fratelli: a Jean l’Ancien toccò Valgrisenche, a Boniface toccò Avise, Rolet dominò su Leverogne e Planaval, e infine Jean le Jeune fu signore di Runaz. Probabilmente fu proprio costui a trasformare la casaforte in un’abitazione: ne sono prova le belle finestre risalenti al XVI secolo. Lo stile è tardo gotico e le loro cornici carenate, scolpite in pietra di Villeneuve, sono divise in quattro parti da una croce in pietra. Alla base delle croci e delle cornici sono state scolpite alcune piccole guglie. Notevoli sono pure il portone d’ingresso e il camino con guglie.

La struttura, sede di mostre di carattere etnografico e storico, ospita la sede della Association Valdôtaine des Archives Sonores ed è gestita direttamente dall’AVAS. Una fototeca e una videoteca, che costituiscono gli archivi etnografici della Regione, sono a disposizione di chi ne fa richiesta: ricercatori o semplici cittadini.

(+39) 335.5933650
(+39) 329.0610804
info@avasvalleedaoste.it

Museo parrocchiale di arte sacra

Musei  -  Avise

Il museo realizzato nella chiesa parrocchiale di San Brizio custodisce statue di Santi e oggetti d’uso liturgico provenienti oltre che dalla chiesa stessa, anche dalle cappelle dei villaggi del territorio di Avise.

Ricavato nella prima cappella della parete laterale destra dell’edificio sacro, lo spazio espositivo raccoglie diverse opere, tra cui alcune di altissimo livello, che coprono un arco cronologico che va dal XV al XIX secolo: ospita inoltre una cospicua serie di oreficerie ed un lavorato tessile probabilmente riferibile ad una manifattura italiana attiva intorno alla metà del XVIII secolo.

AI centro della parete di fondo campeggia l’antico Cristo crocifisso della metà del XVIII secolo proveniente dalla cappella di San Giovanni Battista a Vedun.

La raccolta comprende altre importanti statue lignee. Il gruppo scultoreo con la Pietà e due statue raffiguranti un santo vescovo e san Lorenzo provengono dalla cappella di San Lorenzo e Santa Barbara a Charbonnière. La Pietà e il san Lorenzo risalgono presumibilmente al terzo decennio del XVII secolo, epoca di fondazione e costruzione della cappella.

Ad artisti della Valsesia sono attribuibili le due statue raffiguranti angeli ceriferi, di legno policromo, dorato e argentato, databili all’inizio del XVIII secolo.

Due opere in alabastro gessoso rivestono particolare interesse: un santo vescovo proveniente dalla cappella di San Teodulo a Cerellaz ed un bellissimo san Giacomo Maggiore (1430 circa) proveniente dalla cappella di San Giacomo a Runaz che stupisce per la qualità scultorea e la cura minuziosa dei dettagli ed è attribuito alla fase matura della produzione plastica di Stefano Mossettaz , importante scultore valdostano attivo nel XV secolo.

(+39) 0165.99079
39) 0165.91102

Architettura tradizionale a La Salle - Maison Gerbollier

Architettura  -  La Salle

Il municipio (maison communale) è il punto di partenza di un breve percorso che conduce alla scoperta di alcuni punti forti dell’architettura locale.

Restaurata in maniera esemplare dall’Ingegner Jaccod, la maison Gerbollier oggi ospita il centro amministrativo di La Salle.
Si tratta di un antico casale nobiliare, casaforte della famiglia Viard, composta da diversi corpi edificati che circondano una corte interna, alla quale è possibile accedere da sud, attraverso un magnifico portale in pietra tagliata.
Alcuni profili di porte e finestre, nell’antico corpo dell’abitazione, hanno forme che richiamano gli splendori dell’edificio del XVI secolo, mentre, per converso, le travi degli edifici del casale mostrano come il complesso rurale abbia conosciuto forti trasformazioni attorno al 1713 ed al 1819.

Seguendo la strada verso est, si sale al villaggio di Ecours. Sulla piazza, la cappella è abbellita da affreschi rappresentanti la Visitazione della Vergine e un grande Saint-Christophe (S. Cristoforo); affiancata da un fontana, è compresa tra una serie di antiche abitazioni rurali, fortemente raggruppate le une contro le altre, ed il corpo possente della torre quadrata medioevale, costruita dai nobili De Curiis che hanno dato il proprio nome al villaggio. La torre è il cuore di una grande fattoria tuttora attiva.

Nel vallone a monte di Ecours, un mulino sfruttava un tempo le acque del “ru” (canale irriguo) di Moyes, accessibile attraverso un passaggio ombreggiato a partire da Prarion, in direzione di Moyes.

Villaggio Fenêtre a La Salle

Architettura  -  La Salle

Il recupero dell’intero villaggio di Fenêtre a La Salle (2000) rappresenta una singolare proposta architettonica, basata sulla reinterpretazione e rifacimento dell’architettura rurale con la creazione di imprevedibili spazi comuni.

Risultano essere di particolare interesse le grandi aperture panoramiche che svuotano le murature in pietra; le balconate di differente disegno; la ricostruzione ispirata al medioevo degli stipiti e dei voltini; il manto di copertura in lose a disegno fortemente irregolare.

Casaforte Aragon

Castelli e torri  -  La Salle

Sita nella frazione Echarlod, appartenne agli Aragon, famiglia nobilitata nel secolo XVI.
Come testimonia la data incisa a lato della porta, fu costruita nel 1608, verosimilmente da Filiberto Aragon, che ebbe poi la disgrazia di perdere ben cinque figli durante la peste del 1630. La casata si estinse di lì a poco.
La casa forte presenta una bella serie di finestre in pietra lavorata.
L’ingresso è sul lato occidentale, sormontato da caditoia difensiva.

0165.861912

Casaforte Bovet

Castelli e torri  -  La Salle

È sita a monte della frazione Le Pont, all’inizio della vecchia carrozzabile che dalla statale n. 26 conduceva al capoluogo di La Salle. Pur rimaneggiata, questa casa forte è ancora interessante da osservare.

Si tratta di un fabbricato assai vasto, di pianta quadrilatera, con due leggere sporgenze laterali, destinate in origine a compiti difensivi. Mostra ancora finestre quattrocentesche, in parte tamponate. Sul lato nord era posta la porta d’ingresso, con l’architrave decorato da un motivo ad arco carenato, sormontata da corpo di fabbrica aggettante (è ancora visibile una feritoia accanto alla finestra in pietra lavorata). La dimora fu lesionata dai Francesi nel corso dell’invasione del giugno 1691.

Di proprietà dei nobili Bovet, vissuti dal secolo XIII all’inizio del secolo XVI, la casaforte, con gli altri beni della famiglia, passò per alleanza matrimoniale nelle mani della famiglia Passorio.

0165.861912

Castello di Châtelard

Castelli e torri  -  La Salle

Sull’estesa conoide di La Salle, nel villaggio di Château, si erge il castello di Châtelard edificato, secondo lo storico Jean-Baptiste De Tillier, da Rodolfo Grossi, vescovo di Aosta nel 1243 e arcivescovo di Tarantasia nel 1246. Citato per la prima volta in un atto del 1248, ripropone la tipologia di torre circolare che richiama le costruzioni fortificate del conte Pietro II di Savoia, di cui Grossi era intimo consigliere.
Tutt’intorno piccole e grandi dimore medievali punteggiano il territorio come sentinelle dal fascino antico: la casaforte Pascal, la casaforte Aragon, la maison Gerbollier, poco più in alto la dimora degli Ecours e ancora, nel villaggio di Derby, il castello notarile.

0165.861912

Castello di Ecours

Castelli e torri  -  La Salle

Situata a nord del capoluogo, sulla strada che sale ai villaggi della collina, la massiccia torre quadrata è quanto resta della costruzione del XIII secolo, assieme ad un breve tratto dell’antico muro di cinta.

L’edificio, che nel Medioevo appartenne alla famiglia Lescours (de Curiis), una delle più in vista della Valdigne, fu infeudato per metà ai nobili di Chatelard già nel 1430.
Nel 1551 il castello passò nelle mani dei Bozel e successivamente, sempre nel XVI secolo, pervenne in cosignoria ai Gal e ai Malliet.
Il feudo fu riunito nel secolo seguente dai Passerin, che risultavano esserne i proprietari ancora nel 1730.

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Castello giudiziario di Derby

Castelli e torri  -  La Salle

Sorge isolato, a monte della strada che attraversa il villaggio di Derby per tutta la sua lunghezza.
Attualmente trasformato in fattoria, i suoi sotterranei servivano anticamente da prigione.
Presenta ancora belle finestre in pietra lavorata, oltre ai resti del muro di cinta e ad una *torretta angolare *con feritoie sul lato est.
È noto che fosse sede giurisdizionale, ma non si sa se di Sant’Orso o della Cattedrale.

0165.861912

Castello notarile di Derby

Castelli e torri  -  La Salle

Complesso di diversi edifici, non anteriori al XVI secolo, in parte trasformati per usi agricoli.

Il massiccio corpo d’abitazione principale mostra finestre e porte con architravi dal caratteristico motivo ad arco carenato. Vi è ancora un antico forno da pane esterno (restaurato nel 1970).

Mancano notizie storiche, ma il nome sembra ricordare l’abitazione di un notaio: è probabilmente la casa dei Lachenal, nobili vissuti tra i secoli XIII e XVI.

0165.861912
protocollo@comune.lasalle.ao.it

Torre di Derby

Castelli e torri  -  La Salle

Casaforte a pianta quadrilatera, con belle finestre in pietra lavorata, se ne fa risalire la costruzione al 1560.

Il De Tillier, storico valdostano del XVIII secolo, sostiene che il capitolo della cattedrale e quello di Sant’Orso, che si dividevano la signoria di Derby, vi avevano ognuno la propria casaforte. Risulta che i canonici di S. Orso, non potendo esercitare essi stessi la giustizia, ne incaricarono nel 1352 Giacomino d’Avise.

0165.861912

Torre di Favray

Castelli e torri  -  La Salle

Sorge a levante del borgo di La Salle ed affianca una cascina di bella architettura della prima metà del secolo scorso.

La torre non presenta elementi formali che ne permettano una datazione. Mancano notizie storiche. La sua struttura imponente, benché tozza e per nulla raffinata, e la presenza di feritoie, l’hanno fatta identificare come torre e datare tra XIV e XV secolo.

Il Monte Bianco si apprezza sullo sfondo.

0165.861912

Cappella di Charvaz

Chiese e santuari  -  La Salle

Datata 1621, presenta la facciata completamente affrescata con una rappresentazione del Giudizio Universale; è dedicata a San Leonardo – festeggiato il 6 novembre – e a San Grato. Il campanile ha due campane: una veniva usata per chiamare i fedeli, l’altra per ricordare ai bambini l’ora di inizio della scuola.

(+39) 0165861288

Cappella di Cheverel

Chiese e santuari  -  La Salle

Datata 1636, è dedicata a San Bernardo (festa il 15 giugno). La facciata è interamente affrescata con le figure dei Santi Bernardo, Antonio Abate, Cassiano, Cristoforo e Grato. In facciata compare anche lo stemma dei Savoia. La cappella è stata oggetto di un recente restauro.

(+39) 0165861288

Cappella di Ecours

Chiese e santuari  -  La Salle

Dedicata alla Natività della Vergine Maria, se ne parla per la prima volta in un documento del 1330.

La facciata è completamente affrescata con immagini di San Cristoforo che porta il Bambino Gesù, di San Giovanni Battista e dell’adorazione dei Re Magi.
All’interno della cappella è visibile la griglia di separazione in legno ed una pala d’altare raffigurante la Madonna d’Oropa.

(+39) 0165861288

Cappella di Morge

Chiese e santuari  -  La Salle

Non si conosce la data di fondazione della cappella dedicata a Santa Maria Maddalena (celebrata il 22 luglio), ma risulta già esistente nel 1436, come testimoniato dal verbale della visita arcidiaconale di quell’anno. L’attuale edificio è stato ristrutturato nel 1671 come indicato dalla data incisa sul trave del tetto e nuovamente nel 1985.

La struttura presenta un piccolo campanile con due campane.
La facciata, piuttosto rovinata, è è decorata da quattro scene, di cui tre disposte sullo stesso piano, al di sopra della porta d’ingresso. Esse sono attribuite a Giacomino da Ivrea tra il 1440 e il 1450. Essi raffigurano san Giorgio e la principessa (riquadro a sinistra), la Vergine col Bambino e san Cristoforo (riquadro a destra). Più in alto è invece un dipinto raffigurante la Maddalena che risale invece al 1619.
Particolare è la forma ad ogiva della porta di ingresso.
All’interno è ancora visibile la grata di separazione in legno.

(+39) 0165861288

Chiesa di Sant'Orso a Derby

Chiese e santuari  -  La Salle

La primitiva chiesa del villaggio di Derby sorse probabilmente nei secoli XI – XII.
L’edificio attuale data del XVI secolo. Fu consacrato da monsignor Ferragatta, vescovo di Aosta, il 22 luglio 1567; a ricordo del fatto, rimane sul contrafforte a destra del portale una croce di consacrazione.

Il campanile, esile ed elegante torre quadrata in pietra, in occasione della visita pastorale del 1416 risultava da poco restaurato. La base, che nell’interno ha tracce di muratura a lisca di pesce, risale probabilmente ad epoca anteriore. Più recente la parte superiore, che presenta due serie di bifore (secoli XVI e XVII).
La porta di accesso verso la chiesa, intagliata con il monogramma di Cristo, reca la data 1671.

La chiesa presenta pianta rettangolare ad una sola navata, interno con archi della volta a sesto acuto, volte a crociera con nervature in tufo, abside semicircolare all’esterno e poligonale all’interno con volta a ombrello con costoloni.
Della chiesa precedente rimangono i muri perimetrali e una piccola finestra a croce, in alto sulla facciata, che serviva a illuminare la copertura a capriata dell’edificio romanico.
Tutto l’edificio ha subito un notevole intervento di restauro nel 1967 che ha restituito alla chiesa il suo aspetto cinquecentesco, rimuovendo le decorazioni ottocentesche.

Vicino all’ingresso, battistero in pietra lavorata (1688), con lo stemma dei Savoia, signori della Valdigne.

L’altare maggiore, in marmo policromo, è del XVII secolo; la pala sovrastante è stata rimossa in occasione dei restauri e due colonne tortili marmoree affiancano ora il tabernacolo murale.
Un grande crocifisso ligneo da arco trionfale, del XVI secolo, sovrasta il coro.
Sopra l’altare maggiore, statue di S. Ilario e S. Biagio (XVI sec.). L’altare laterale destro, in legno intagliato, dipinto e in parte dorato, è dedicato al Rosario e risale al XVIII secolo; al centro, nicchia con statua della Madonna (XIV-XV sec.), circondata dalla raffigurazione su tela dei misteri del Rosario.

L’altare laterale sinistro, contemporaneo al precedente e della medesima fattura, è dedicato a san Sebastiano; conserva una grande tela raffigurante in alto Cristo tra san Grato e san Bernardo, in basso san Sebastiano tra san Rocco e sant’Antonio abate.

Nel 1861 fu sistemato l’organo attuale (G. Franzetti, a trazione meccanica e a registri spezzati).

Una nicchia nella parete accoglie un piccolo museo di arte sacra: pregevole un bel cofanetto reliquiario in lamina di argento del XV secolo.

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Chiesa parrocchiale di San Cassiano

Chiese e santuari  -  La Salle

I primi documenti relativi a questa chiesa sono gli atti delle visite pastorali del 1413 e 1416, ma essa potrebbe essere ovviamente più antica. Dell’edificio quattrocentesco, tuttavia, non rimane più nulla, poiché nel 1846 la chiesa venne interamente ricostruita, per essere riconsacrata nel 1847. Il campanile nella parte inferiore dovrebbe risalire ai secoli XV-XVI, mentre la parte superiore è del 1710.

La chiesa, a tre navate suddivisa in quattro campate, custodisce uno degli organi più belli presenti in Valle d’Aosta e accoglie un piccolo museo permanente di arte sacra nel quale sono conservati numerosi oggetti di notevole valore storico-artistico:
- una Madonna del tardo duecento (analoga a quella di Valsavarenche, Introd e Arvier)
- una Madonna dei primi del XIV secolo (sul modello della celebre Madonna Nera del Santuario di Oropa)
- un crocefisso del primo quattrocento (ispirato a quello trionfale della cattedrale di Aosta)
- una croce argentea dei primi del XV secolo
- due piccole statue raffiguranti la Maddalena e San Giovanni Evangelista, uno degli esemplari più belli ed aggraziati di opere fiamminghe eseguite a Malines tra XV e XVI secolo ed esportate in tutta Europa.

(+39)0165.861288