Itinerari sportivi: Valsavarenche

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Palestra di arrampicata Belvedere di Fosse

Arrampicata  -  Valsavarenche

Accesso alla parete: dal parcheggio andare verso il torrente e seguire il sentiero fino alla falesia.

La parete è ben visibile dalla strada ed è formata da placche appoggiate ed un prato alla base, proprio per questi motivi gli amministratori di Valsavarenche hanno creduto nelle Guide Alpine e sovvenzionato la chiodatura e la tracciatura del sentiero di accesso. Lo stile di arrampicata è per lo più di aderenza, ma non mancano le fessure tipiche dei granitoidi che esaltano lo stile di arrampicata in montagna. La quota di tali pareti è al limite tra la media e l’alta montagna, ma il microclima che si crea nelle giornate di sole permette di arrampicare in t-shirt. Sulla sinistra a circa 15 minuti vi è inoltre una via di 7 lunghezze ,difficoltà massima 5c chiamata “di fronte al paradiso”, dove è possibile integrare la sicurezza con protezioni veloci. La chiodatura è ottima in inox.
L’attività richiede esperienza tecnica, è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina.

Discesa: Le soste presentano catene e moschettoni di calata oppure anelli di calata. La discesa si effettua in moulinette con corda da 60m e in corda doppia per le vie di più lunghezze.

Difficoltà minima, massima e media delle vie dal 4b, al 6c+, in media 5c.

Numero totale vie: 27

La lunghezza media è di 30 metri, come minimo 18metri e massimo 75 metri.

Altre falesie in zona: Parete delle Guide a Pont - Valsavarenche.

Antares

Cascate di ghiaccio  -  Valsavarenche

Insieme a Rovenaud è sicuramente la cascata più ripetuta della Valsavarenche, spesso concatenata con quest’ultima (previo spostamento in auto). Accesso molto rapido e comodo, buone condizioni per lungo tempo e pericoli oggettivi non particolarmente importanti hanno fatto il successo di questa colata. Attenzione comunque a particolari situazioni nivologiche critiche, non è del tutto escluso il pericolo valanghe, specialmente a fine stagione: discorso ovviamente valido anche per molte cascate ritenute sicure.
Viene qui descritto il percorso più seguito che è anche quello più facile, ovvero sul lato destro idrografico del salto principale.
È altresì possibile percorrerne il lato sinistro idrografico (destro, guardando da sotto) con due belle lunghezze piuttosto continue di difficoltà un poco maggiori rispetto al percorso classico: in questo caso il primo tiro termina a destra in corrispondenza di un gradino roccioso (sosta a fix), il secondo tiro invece si collega in alto al terzo tiro del lato opposto.

Difficoltà: II/4
Lunghezza: 80 m
Prima salita: A. Cambiolo, P. Sartore 1988
Quota: 1950 m
Esposizione: Est, piuttosto incassato
Coordinate: Lon.: 7,20865 Lat.: 45,541142 - UTM (ED50) - X: 360232,25 Y: 5044826,41

L1 : facile rampa ghiacciata, un poco verso sinistra. Sosta su roccia a sinistra (fix).
L2 : riportarsi a destra ed affrontare il bel salto ghiacciato con inclinazione costante e solo brevi tratti verticali. Sosta in alto a sinistra dentro un comodo anfratto roccioso (fix).
L3 : uscire a destra dalla nicchia e salire la brevissima colonna verticale, al termine della quale si percorre una facile rampa ghiacciata. Sosta a destra su roccia (fix). La maggior parte delle cordate si cala da questo punto.
L4 : quasi mai percorso, permette di uscire dalle difficoltà e raggiungere poi la vecchia strada per il Nivolet che si trova un poco sopra. Sosta su albero in alto al termine delle difficoltà.

Discesa : in doppia lungo la via utilizzando gli ancoraggi presenti su entrambi i lati (fix).

Testo e foto tratti da Effimeri barbagli (M. Giglio, 2014), la guida completa delle cascate di ghiaccio in Valle d’Aosta.

Cascata di Rovenaud

Cascate di ghiaccio  -  Valsavarenche

Una super classica della Valsavarenche, spesso affollata. Due bei muri piuttosto lunghi e con esposizione differente separati da un breve tratto di collegamento; il tutto inserito in un bell’ambiente incassato ma non troppo. Considerata la comodità di accesso viene spesso concatenata (prima o dopo) con l’altra classica della valle: Antares.

Difficoltà: II/4
Lunghezza: 150 m
Prima salita: S. De Leo, F. Toldo 1984
Quota: 1550 m
Esposizione: Ovest
Coordinate: Lon.: 7,20453 Lat.: 45,613438 - UTM (ED50) - X: 360090,17 Y: 5052865,52

L1 : lungo scivolo inizialmente verticale per pochi metri poi appoggiato fino al termine. Sosta in alto a sinistra (fix).
Tratto di collegamento con andamento sinuoso fino alla base del caratteristico secondo salto incassato tra le rocce.
L2 : largo muro continuo, scalabile indifferentemente a destra o sinistra, più elegantemente in una sola lunghezza, anche se sono presenti soste a fix su entrambi i lati per salirlo in due tiri. Sosta su roccia in alto, appena oltre un breve risalto (fix).
Da qui è possibile scendere in doppia. Per uscire invece dalla cascata e scendere a piedi, occorre percorrere ancora un breve scivolo ghiacciato, al termine del quale ci si dirige a sinistra verso il bosco dove si trova il sentiero.

Discesa : in doppia lungo la cascata dal termine delle difficoltà (percorrendo a ritroso il tratto di collegamento tra il primo e il secondo salto) oppure – più suggestivo – lungo il comodo sentiero sulla destra idrografica che riconduce comodamente all’attacco. In questo caso, occorre salire ancora un facile scivolo ghiacciato per raggiungere il pendio boscoso che fiancheggia la parte alta della cascata. Attraversare orizzontalmente verso Nord (destra idrografica) fino a reperire il tracciato di un comodo sentiero che scende a tornanti verso la base della cascata.

Testo e foto tratti da Effimeri barbagli (M. Giglio, 2014), la guida completa delle cascate di ghiaccio in Valle d’Aosta.

Anello Pont - Rifugio Tetras Lyre

Escursioni in giornata  -  Valsavarenche

Dal grosso parcheggio in località Pont di Valsavarenche attraversare il torrente e imboccare il sentiero n. 1 che sulla destra orografica e in piano arriva al rifugio Tetras Lyre.
Il rifugio si raggiunge dopo circa 15 minuti e si trova sul sentiero che sale al rifugio Vittorio Emanuele II in un’ampia radura verde e in mezzo ad un bosco di larici.
Il rientro a Pont si effettua sulla sinistra orografica.

Eaux Rousses - Col de l'Entrelor

Escursioni in giornata  -  Valsavarenche

Imboccare in fraz. Eaux-Rousses, in comune di Valsavarenche, il sentiero AV2. Questo itinerario attraversa (verso destra) un prato erboso ed entra nel bosco di conifere dove inizia a salire molto dolcemente con lunghe diagonali; sbuca poi su aperti pascoli e, con qualche tornante tra gli ultimi larici, supera la balza erbosa che da accesso alla piana di Orvieilles, dove sorge la casa di caccia del Re Vittorio Emanuele II, ora divenuta casotto dei guardiaparco. Oltrepassata tale struttura il sentiero prosegue sulla sinistra su terreno aperto toccando l’alpeggio Djouan, salendo ampi pascoli e costeggiando alcuni laghi alpini. Il tracciato sale poi decisamente, a tornanti, verso destra, alla base di una modesta parete rocciosa e, con un’ultima diagonale tra grossi blocchi, perviene al Colle Entrelor.

Eaux- Rousses - Col Loson

Escursioni in giornata  -  Valsavarenche

Dal villaggio di Eaux Rousses, frazione a monte del capoluogo di Valsavarenche, si attraversa il ponte sul torrente e si imbocca il sentiero che sale fra i prati; si entra inseguito fra boschi radi fino a raggiungere il lungo pianoro su cui sorge l’alpeggio di Levionaz Inferiore, accanto al casotto del Parco Nazionale Gran Paradiso e di una cappella votiva. Percorso l’intero pianoro e attraversato il torrente, il sentiero sale poi decisamente, dapprima fra pascoli quindi su pietraia, fino a conquistare il Col Loson.

La croce della Roley

Escursioni in giornata  -  Valsavarenche

Dal grosso parcheggio in località Pont, la frazione più alta della Valsavarenche imboccare, sul retro di un ristorante hotel il sentiero n. 3 che sale attraverso un rado bosco di larici e, dopo diversi tornanti, giunge alla Croce della Roley ubicata su di uno sperone roccioso che domina il fondovalle e offre una visuale privilegiata sul massiccio del Gran Paradiso che si staglia sul versante opposto. La Croce si trova all’inizio dei piani del Nivolet.

La storica mulattiera reale

Escursioni in giornata  -  Valsavarenche

Il sentiero parte dalla frazione di Vers le Bois imboccando l’itinerario n. 8 o 8B e percorre la storica mulattiera reale per l’ ex casa reale di caccia di Orvieille.Mentre raggiungere il casotto richiede 2h15 di escursione (quasi 6 Km e circa 645 metri di dislivello  in salita), l'itinerario suggerito percorre solo i primi 2 chilometri del sentiero con un tempo di sola andata di circa un'ora. 
Il percorso inizia pianeggiante e dopo un tornante a sinistra prosegue con una dolce salita in un bel bosco di larice e abete rosso.
Dopo circa 25 minuti il bosco si apre e permette di scorgere il Fourquin de la Bioula e sul fondo valle il Mont Fallère, la Costa Tardiva e la Pointe de Chaligne.
Lungo il cammino non è difficile imbattersi in camosci e soprattutto stambecchi specialmente nel periodo autunnale.

Pont - Col du Nivolet

Escursioni in giornata  -  Valsavarenche

Giunti a Pont, località della Valsavarenche, imboccare, nei pressi del ristorante, il sentiero che sale ripido fra boschi di larici e cenge rocciose, fino a raggiungere lo splendido punto panoramico sul quale è posta la Croce Roley (2314m). Da qui, giunti, dopo poco tempo, ad un crocevia, proseguire sulla sinistra sul medesimo itinerario (n.3) che si addentra all’interno del vallone della Dora del Nivolet. Il sentiero si sviluppa quindi lungo un pianoro erboso, passa accanto agli alpeggi del Grand Collet e del Nivolet, e si immette infine su una strada sterrata che dopo poco tempo diventa asfaltata. Si giunge così al Colle del Nivolet nei pressi del laghi omonimi e dei rifugi Savoia e Chivasso.

Pont - Meyes Desot

Escursioni in giornata  -  Valsavarenche

Lasciata l’auto nel piccolo parcheggio sterrato sulla destra appena prima dell’inizio della strada che avrebbe dovuto collegare Pont con Ceresole, si imbocca il sentiero n. 4 che, proprio lungo quella pista, sale a tornanti fino a quasi quota 2000.
Da qui la strada prosegue dritta passando anche sotto una galleria e quando finisce si continua sul sentiero che raggiunge gli alpeggi di Meyes Desot a 2282 m.

Pont - Plan Borgnoz

Escursioni in giornata  -  Valsavarenche

Giunti a Pont, frazione più alta della Valsavarenche, imboccare, sul retro di un ristorante, il sentiero che sale ripido fra boschi di larici e cenge rocciose, fino a raggiungere lo splendido punto panoramico sul quale è posta la Croce Roley (2314 m s.l.m.). Da qui proseguire e, dopo poco tempo, imboccare sulla destra il sentiero n° 3A che, dopo aver attraversato il torrente, sale prima fra verdi pascoli quindi, dopo aver incrociato una strada sterrata, su massi ricoperti da licheni e raggiunge un crocevia. prendere l’itinerario di sinistra e, dopo alcune centinaia di metri, svoltare a destra pervenendo prima al casotto dei guardiaparco quindi all’ape di Plan Borgno, all’imbocco dell’omonimo pianoro.

Pont - Rifugio Vittorio Emanuele II

Escursioni in giornata  -  Valsavarenche

Dal parcheggio di Pont, frazione più alta della Valsavarenche, attraversare su un ponte il torrente e proseguire verso destra su una strada poderale. Dopo alcune centinaia di metri, si imbocca il sentiero n. 1 sulla sinistra che continua con debole pendenza fino ad un alpeggio. Ora il sentiero, piegando a sinistra, prende decisamente quota prima tra radi boschi di larici, quindi fra verdi pascoli intercalati a pietraie fino a raggiungere il rifugio Vittorio Emanuele II.

Praviou - Rifugio F. Chabod

Escursioni in giornata  -  Valsavarenche

Raggiunto e superato il Camping Gran Paradiso, in comune di Valsavarenche, si perviene alla località di Praviou, dove, dopo aver parcheggiato l’auto, si attraversa, su di un ponte, il torrente Savara. Si imbocca quindi l’itinerario n. 5 che si addentra nel fitto bosco ed inizia da subito a salire con vari tornanti fino a pervenire agli alpeggi di lavassey (2194 m s.l.m.). Da qui si prosegue verso destra, sempre sul n. 5, fra radi larici che, poco a poco, lasciano spazio ad ampi e verdi pascoli che si risalgono in lunghe diagonali, fino a guadagnare il rifugio Chabod.

Rifugio Vittorio Emanuele II - Rifugio F. Chabod

Escursioni in giornata  -  Valsavarenche

Dal Rifugio Vittorio Emanuele II, in comune di Valsavarenche, imboccando il sentiero n. 1A, che a mezzacosta taglia il versante, si raggiunge un crocevia. Qui, seguendo il ramo di sentiero sulla destra, si raggiunge il rifugio Chabod.

Sentiero natura: sulle sponde del Savara

Escursioni in giornata  -  Valsavarenche

L’itinerario, interamente su poderale e sulla sinistra orografica del torrente Savara, parte dalla località Fenille e, dopo aver superato le località Bois de Clin e Rovenaud, raggiunge il capoluogo Dégioz.
I pannelli dislocati lungo il tracciato consento di scoprire diversi aspetti dell’ambiente circostante.
Lungo il tracciato possibile visita al Centro Visitatori Acqua e Biodiversità di Rovenaud, un luogo dedicato alla ricerca scientifica e all’educazione ambientale sui temi di conservazione degli ecosistemi acquatici e sulla Lontra e al Centro Visitatori Parco di Dégioz con le esposizioni dedicate alla lince e al lupo.

Risalendo il torrente Savara

Mountain Bike  -  Valsavarenche

Difficoltà tecnica: media
Difficoltà fisica: media
Ciclabilità: 100%
Tipo di percorso: misto asfalto, sterrato, sentiero

Il luogo di partenza è posto in località Fenille lungo la strada regionale della Valsavarenche.

Lasciata l’auto nel grande parcheggio che costeggia la strada regionale all’uscita della galleria, si attraversa il ponte che porta al villaggio di Fenille dove è possibile riempire le borracce e iniziare l’escursione.
Il percorso inizia alternando tratti di boscaglia ad aree di pascolo fino a raggiungere il grazioso paese di Bois de Clin. Incontrando l’asfalto si prosegue verso destra lungo una salita che consente di aggirare il villaggio prima di proseguire nuovamente su sterrato in un tratto di bosco. Una volta usciti dalla vegetazione si intravede sull’altra sponda del torrente l’abitato di Rovenaud e si prosegue fino a raggiungere e guadare il Torrente de Ran.
Da qui un tratto di discesa conduce nei pressi di un antico mulino oltre il quale inizia un tratto di asfalto della vecchia strada regionale dimessa. Percorso qualche centinaio di metri sulla attuale strada regionale, prima che questa attraversi il torrente, si prosegue diritti su sterrato, guadando un torrentello ed iniziando una salita attraverso un bosco veramente suggestivo.
Dopo l’attraversamento di un ponticello si scende per un breve tratto e dopo alcuni sali e scendi ci si trova sulla strada asfaltata che a destra sale in direzione Vers le Bois dove volendo si può proseguire in una gita un po’ più impegnativa ma estremamente affascinante, verso i casolari di Orvieille. Passando attraverso il paesino si ridiscende lungo un tratto di sentiero che riporta alla strada asfaltata. Attraversata questa si imbocca la poderale che costeggia il torrente e si prosegue lungo la pista di sci nordico, senza mai attraversare il torrente alternando tratti di salita a tratti di discesa, porta fino alla strada asfaltata che scende dal paese di Créton. Percorrendo questa strada comunale si raggiunge l’abitato di Créton, che per la sua posizione soprelevata rappresenta un fantastico belvedere verso la vallata e verso i villaggi posti sul versante opposto: Nex e Tignet. Raggiunta la stradina che entra nel villaggio (acqua) la si percorre fino in fondo per poi immettersi nel sentiero che scendendo verso valle oltrepassa il torrente. Una volta raggiunta la sponda destra del torrente, si prosegue lungo la poderale che sbuca ai piedi di Vers le Bois e si svolta a destra verso il capoluogo di Dégioz (acqua) passando davanti al campo da calcio e al Municipio. Oltrepassata la strada regionale si sale in direzione della chiesa ed al primo tornante si lascia nuovamente l’asfalto per percorrere l’antica strada che dopo un tratto pianeggiante diventa sentiero con discesa moderata e raggiunge prima del ponte la strada regionale nuova. Dopo aver fatto qualche centinaio di metri lungo questa strada si riprende la strada fatta all’andata e si ripercorre al contrario in percorso verso Bois de Clin e Fenille.

 

Sulla mappa:

In alto a sinistra, puoi scegliere lo sfondo che preferisci:

  • "mappa" che mostra i toponimi e le strade
  • “satellite” che presenta l'immagine satellitare del territorio.

In alto a destra puoi scegliere sulla legenda i punti di interesse da visualizzare sulla mappa. 
Se desideri approfondire, con un click sul punto individuato puoi accedere alla corrispondente scheda descrittiva.

Ciarforon

Percorsi alpinistici  -  Valsavarenche

Primo giorno
Da Pont si imbocca la mulattiera pianeggiante che attraversa il torrente su un ponte di legno. Si prosegue in piano per qualche centinaio di metri, quindi si inizia a salire a tornanti inizialmente nel bosco, poi allo scoperto. Dopo un primo tratto ripido, la pendenza si fa più dolce e i tornanti si fanno più ampi, fino al Rifugio Vittorio Emanuele II (2732 m).

Secondo giorno
Dal Rifugio, risalire la ripida morena che sovrasta il lago ed entrare nel vallone che porta al colle del Gran Paradiso. Una volta in piano, dietro la cima della morena, proseguire su buona traccia per circa duecento metri e reperire una traccia (ometti) che scende a destra verso la fronte del ghiacciaio del Ciarforon. A quota 2900 metri circa.
Risalire il ghiacciaio verso l’evidente colle del Ciarforon eventualmente effettuando un lungo diagonale a sinistra se il pendio sotto il colle risulta molto ghiacciato.
Dal colle dirigersi vero l’evidente cresta rocciosa restando sul lato nord e raggiungerla per uno stretto e ripido imbuto di ghiaccio (qualche corda fissa e soste in posto, controllarne comunque la solidità).
Eventualmente possibilità di raggiungere lo stesso colletto dal versante opposto (sud) girando dietro le rocce e risalendo prima uno stretto canale e quindi facili roccette.
Dal colletto a quota 3400 salire sul filo della cresta quindi sul lato N per rocce con brevi passaggi di II/III grado.
Sbucati sulla sella nevosa alla base della calotta risalire quest’ultima verso sinistra, bordando le rocce e una volta superatele effettuando un arco a sinistra per evitare il pendio diretto.
Discesa: lungo l’itinerario di salita.

L’itinerario richiede esperienza di alta montagna, è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina.

Gran Paradiso

Percorsi alpinistici  -  Valsavarenche

Primo giorno
Da Pont si imbocca la mulattiera pianeggiante che attraversa il torrente su un ponte di legno. Si prosegue in piano per qualche centinaio di metri, quindi si inizia a salire a tornanti inizialmente nel bosco, poi allo scoperto. Dopo un primo tratto ripido, la pendenza si fa più dolce e i tornanti si fanno più ampi, fino al Rifugio Vittorio Emanuele II (2732 m).

Secondo giorno
Dal Rifugio, si imbocca il sentiero che si dirige a sinistra attraverso una pietraia. Ben presto il sentiero si trasforma in traccia che conduce sull’altipiano roccioso racchiuso dalle ultime propaggini della dorsale della Becca di Moncorvé e della bastionata che comprende la Testa di Moncorvé.
Al termine del pianoro ha inizio il ghiacciaio del Gran Paradiso. Calzati i ramponi, si sale a gradoni fino a raggiungere il dosso nevoso della Schiena d’Asino, divisorio tra i ghiacciai di Moncorvé e di Laveciau.
Seguendo il dosso in direzione sud est, si prosegue fino a portarsi sul pianeggiante Colle della Becca di Moncorvé. Di qui si prende a sinistra per salire il regolare pendio ghiacciato che finisce sotto la crepaccia terminale; superato l’ostacolo, si toccano le facili rocce della cresta sud est. Si affronta un ultimo passaggio, facile ma esposto (assicurazione su fix), che da accesso al ripiano su cui si trova la statua della Madonna.

Discesa: lungo l’itinerario di salita.

L’itinerario richiede esperienza di alta montagna, è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina.

In racchette al Rifugio Chabod

Racchette da neve  -  Valsavarenche

Lasciata l’auto, si attraversa il torrente Savara su di un ponticello in legno; si svolta a destra e si inizia a risalire in direzione di un casolare isolato, superato il quale, si incontra l’inizio del sentiero estivo che si imbocca per raggiungere in breve l’Alpe Praviou. Si prosegue risalendo la bellissima mulattiera costeggiata da impeccabili muri in pietra a secco; con una serie “infinita” di svolte si risale il bosco di larice sino a raggiungere un breve spiano poco sopra i 2000m. Da qui il bosco comincia a diradarsi aprendo interessanti scorci sulle cime della Valsavarenche sino a raggiungere Lavassey dove si trova un casotto dei guardaparco e dei curiosi alpeggi dalla caratteristica forma a semibotte. Si supera Lavassey aggirando a sinistra il casotto ed iniziando a risalire il pendio che, abbandonati gli ultimi alberi, si fa decisamente più ripido. Lentamente si entra nella parte alta del vallone di Savolère, mentre appare il Gran Paradiso, davanti all’escursionista in tutto il suo splendore. Lentamente il pendio degrada mentre si costeggiano i contrafforti della Côte Savolère sino a ritrovarsi praticamente ai piedi del rifugio. Si svolta a sinistra e si risale il pendio a mezza costa sino a raggiungere infine il Rifugio Federico Chabod.

Orvielle

Racchette da neve  -  Valsavarenche

Imboccare il sentiero (8) che conduce a Vers le Bois.
Imboccare l’ampia Strada Reale di Caccia e si incontra subito la segnaletica che evidenzia l’ingresso nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Il sentiero parte pianeggiante e, dopo circa 5 minuti, svolta decisamente a sinistra iniziando a risalire il pendio sottostante il Fourquin de Bioula. Si prosegue con una dolce salita immersi nell’abetaia. Dopo circa 25 minuti il bosco si apre all’altezza di una grossa frana caduta dalle cime soprastanti in epoche remote, questa “fenditura” ci permette di scorgere il Fourquin de la Bioula e sul fondo valle il Mont Fallère, la Costa Tardiva e la Pointe de Chaligne. Proseguire sempre nell’ampia e comoda mulattiera che si dirige senza grosso dislivello in direzione sud: non è difficile imbattersi lungo il cammino in camosci e soprattutto stambecchi. Si lascia il bosco per attraversare un pericoloso traverso: ove sono evidenti i colatoi valanghivi. Superato il traverso si confluisce infine nel pianoro antistante la Casa Reale di Caccia ora adibito a Casotto dei Guardia Parco (2165m): quest’ultimo viene raggiunto in pochi minuti.

Colle del Grand Etret

Scialpinismo  -  Valsavarenche

Dal parcheggio seguire il pianeggiante vallone centrale in direzione sud. Dopo la prima parte pianeggiante (attenzione ad eventuale caduta di valanghe dai ripidi pendii laterali), il percorso inizia a salire raggiungendo il ghiacciaio del Grand Etret. La seconda parte diventa più ripida sino a raggiungere il colle.
Dal colle è anche possibile con breve percorso sul crestone raggiungere la Testa del Grand Etret.
Discesa lungo l’itinerario di salita.

Gran Paradiso

Scialpinismo  -  Valsavarenche

1° giorno
Parcheggiare l’auto in località Terrè, cartello e parcheggio per il rifugio Chabod. Attraversare il ponte seguendo la traccia del sentiero estivo ed innalzarsi nel ripido bosco. Raggiunta l’alpe di Lavassey continuare a salire andando verso destra seguendo la traccia del sentiero estivo. Il bosco si fa sempre più rado, lasciare sulla destra la Costa di Savolere e tenendosi sulla sinistra raggiungere il rifugio Chabod costruito al termine della morena.
2° giorno
Dal rifugio scendere nel vallone sottostante, salire sino a raggiungere una morena un po’ più in alto, seguirla per poi portarsi verso destra e raggiungere il ghiacciaio. Con un percorso ad esse seguire gli avvallamenti del ghiacciaio per evitare i crepacci. Raggiunto un pianoro soprastante a circa 3250 m portarsi sulla destra del ghiacciaio e seguire l’evidente vallone che conduce alla Becca di Moncorvé. Svoltare a sinistra passando sotto una cresta rocciosa e puntare ad un evidente colletto. Lasciare gli sci e seguendo la cresta raggiungere la vetta. Gli ultimi 10 m della cresta sono molto esposti.
Discesa lungo la via di salita.

L’itinerario richiede esperienza di alta montagna, è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina.