L’autunno in Valle d’Aosta
Mette a frutto l’energia estiva e prende corpo nella vendemmia e nella produzione dei vini di montagna , oltre che nella raccolta delle mele e delle castagne e nella produzione del lardo e della fontina (soprattutto quella di alpeggio).

Attraverso le
feste dell’uva (Chambave e Donnas) o delle mele (Antey e Gressan), la regione espone i propri “frutti” alla curiosità enogastronomica dei visitatori, in una ricchezza di percezioni a tutto tondo, che s’accompagna alle “essenze” e ai profumi delle erbe officinali e aromatiche (Verrayes e Saint Dénis).

Per elaborare e trasformare le sensazioni in curiosità culturale, 
è anche possibile visitare i musei del vino (Donnas), partecipare alle “manifestazioni”, come il Marché au Fort di Bard o, in chiave più coreografica, la Désarpa (ritorno a valle delle mandrie dagli alpeggi della Regione).

La mitezza del clima permette ancora numerose escursioni ed è molto attivo il turismo rurale, in varie località, forse meno note, che conservano begli esempi di architettura della tradizione capaci di offrire giornate alternative e seducenti, nel respiro dei colori del ricordo e della riflessione.
Da non dimenticare le terme che regalano piacevoli momenti di relax e corroborano la speranza di riattivare e rivitalizzare le energie “riposte”, al riparo dalle tensioni.

Una curiosità: la magia dei colori autunnali ha acceso l’interesse per una disciplina naturalistica assai diffusa in Nord America: Il “leaf peeping” o “foliage”, un’attività estetico-naturalistica che consiste nell’osservare le foglie - “dipinti di stagione” - nei boschi dalle specie più variegate.

Da non perdere anche una visita all’Osservatorio Astronomico Regionale