Itinerari sportivi: Gressoney-La-Trinité

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Palestra di arrampicata Santuario e Benedizione

Arrampicata  -  Gressoney-La-Trinité

Accesso alla parete: seguire la strada poderale fino ad un cancello in legno posto all’inizio di un sentiero che parte a sinistra, seguire il sentiero fino ad incrociare sempre verso sinistra un piccolo sentiero che sale ripido nel bosco e raggiunge dopo un guado la falesia.

La chiodatura è cominciata da parte di arrampicatori locali ed è proseguita per mano di in forte arrampicatore biellese, che ha volutamente tracciato degli itinerari di alto livello tecnico fisico e psicologico, la chiodatura e la gradazione degli itinerari non rispecchia infatti quelli delle altre falesie ma bensì è molto forzata ad un impegno globale superiore. Lo stile di arrampicata è in strapiombo con una varia tipologia di prese e ne risulta un’arrampicata di forza e grande resistenza.
L’attività richiede esperienza tecnica, è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina.

Discesa: Le soste presentano catene e moschettoni di calata e la discesa si effettua in moulinette con corda da 70m.

Difficoltà minima, massima e media delle vie dal 6a+, al 9a, in media 7c.

Numero totale vie: 26+27 per il settore Noversch.

La lunghezza media è di 30 metri, come minimo 20metri e massimo 35 metri.

Altre falesie in zona. Tschatchelaz - Gressoney-Saint-Jean.

Thriller

Cascate di ghiaccio  -  Gressoney-La-Trinité

Ambiente solitario, panorama speciale sul Monte Rosa, difficoltà tecnica e particolarità della scalata sono gli elementi che rendono unica questa cascata. Ad un bel free-standing impegnativo, segue una profonda goulotte, quasi un cunicolo, che sbuca sul pianoro soprastante. Avvicinamento piuttosto lungo, da valutare se affrontare a piedi o con gli sci… a seconda delle condizioni. Sicuramente una delle cascate più belle della Valle e non solo, da non perdere!

Difficoltà: IV/5
Lunghezza: 200 m
Prima salita: A. Jaccod, E. Marlier 1991
Quota: 2300 m
Esposizione: Nord Est
Coordinate: Lon.: 7,81175 Lat.: 45,825751 - UTM (ED50) - X: 407785,38 Y: 5075572,64

L1: facile scivolo ghiacciato, evitabile a destra, che può anche essere sommerso dalla neve. Sosta su ghiaccio alla base della grande colonna.
L2: superare interamente il free-standing, di difficoltà variabile a seconda delle condizioni. Sosta su ghiaccio al suo termine.
L3: breve lunghezza che conduce alla base della spaccatura. Sosta su ghiaccio.
L4: lunghezza quasi speleologica, unica nel suo genere in Valle d’Aosta. Molto stretta al suo termine. Sosta su ghiaccio sul pianoro sommitale.

Discesa: a piedi compiendo un largo giro sul fianco sinistro idrografico. Dall’uscita della strettoia finale, dirigersi verso Nord per circa 150 metri fin sul bordo del salto roccioso. Reperire un esposto passaggio attrezzato con una corda fissa che permette di scendere agevolmente fino sui pendii sottostanti e quindi alla base della cascata (ancoraggio in posto per un’eventuale calata).

Testo e foto tratti da Effimeri barbagli (M. Giglio, 2014), la guida completa delle cascate di ghiaccio in Valle d’Aosta.

Colle della Bettaforca

Escursioni in giornata  -  Gressoney-La-Trinité

Il percorso parte da Stafal, località in comune di Gressoney-La-Trinité, dapprima costegginado il torrente Lys sulla destra orografica, quindi svoltando a sinistra per salire lungo una poderale che attraversa un lariceto rado e raggiunge la radura di Treje. La pista prosegue a pendenza più dolce e, tagliata una pista da sci, conduce allo splendido pianoro di S. Anna. Il percorso non si addentra nel piano anche se merita una visita la cappella di S. Anna, eretta nel 1726 su di un preesistente ricovero di emergenza per quanti salivano al colle di Bettaforca. Fanno da cornice alla capella alcune cime del gruppo del Rosa, Il massiccio del Corno Bianco ed il solco profondo della vallle di Gressoney.
Superata la piana di S. Anna, la pista si fa più ripida, tocca il ristoro di Sitte (2297 m s.l.m.) e si addentra nel vallone della Bettaforca fino a pervenire all’omonimo colle.

Colle della Bettaforca - Rifugio Quintino Sella

Escursioni in giornata  -  Gressoney-La-Trinité

Dall’arrivo della seggiovia della Bettaforca proseguire tenendosi sul versante di Gressoney, sulla destra del Monte Bettolina, lungo il tracciato distinto dal segnavia n. 9.
Si superano ampie distese sassose alternate a conche con neve residua, per poi risalire un tratto più ripido di rocce fratturate ed imboccare l’aerea cresta rocciosa. Il tratto successivo richiede attenzione anche se é stato reso sicuro dalle funi e protezioni; superato questo tratto, si risale lungo la cresta sino al ripiano lambito dal ghiacciaio dove è situato il rifugio.

Edelboden - Bivacco Gastaldi

Escursioni in giornata  -  Gressoney-La-Trinité

Il sentiero per il bivacco inizia in loc. Edelboden inf. Si procede in un bosco di larici lungo il marcato sentiero che sale a fitte svolte; giunti in prossimità di alcune balze dirupate, le si contornano con un traverso verso destra per uscire su dei brevi ripiani erbosi dove è posta la baita di Spillmansberg.
Proseguire a mezzacosta, attraversando ripidi pendii, verso il fondo del vallone e, raggiunto il torrente, attraversarlo per seguire la traccia che sale tra grossi blocchi levigati.
Superata una facile placca rocciosa, si raggiunge una dorsale erbosa su cui è posto il bivacco.

Gabiet - Rifugio Orestes Hütte

Escursioni in giornata  -  Gressoney-La-Trinité

La partenza si raggiunge con la telecabina del Gabiet vincolando la gita all’apertura e agli orari dell’impianto di risalita. Per maggiori informazioni contattare la Monterosa Ski S.p.A.

Da Stafal, ultimo villaggio della valle di Gressoney, prendere la telecabina che porta in località Gabiet.
All’uscita dell’impianto seguire le indicazioni del sentiero nº 6 che porta verso il Bar Ristorante Adlers Nest e prosegue poi verso l’Albergo del Ponte prima del quale si deve prendere la strada sterrata a sinistra seguendo le indicazioni per i sentieri 6a e 6b. Da lì, il tracciato prosegue in leggera salita entrando in un vallone e raggiungendo il torrente Endrebach.

Dopo aver attraversato quest’ultimo, il sentiero si fa un po’ più ripido rimanendo sul fondo del vallone fino ad arrivare nelle vicinanze di una piccola presa d’acqua. A quel punto, il percorso comincia ad inerpicarsi su un versante erboso a zig-zag. Lo sforzo della salita viene ripagato dalla presenza dei piccoli Laghi Verde e Blu e la vista costante sulla bella sagoma della Piramide Vincent (4215 m) e dei suoi ghiacciai. Da lì, con un ultimo sforzo, si raggiunge il largo vallone che ospita la meta finale del percorso: il Rifugio Orestes Hütte adagiato su un ampio e pianeggiante terrazzo al riparo dei contrafforti del massiccio del Monte Rosa.

Gressoney-La-Trinité - Testa Grigia

Escursioni in giornata  -  Gressoney-La-Trinité

Dalla piazza di Gressoney-La-Trinité seguire il sentiero con segnavia n. 10.
Il percorso è alquanto ripido e si snoda tra radi larici con una continua successione di svolte contornando alcune balze.
Dopo il primo tratto, si raggiunge un alpeggio per piegare successivamente a sinistra e raggiungere il dosso dove era situato il bivacco Cozzi. (*)
Ci si sposta leggermente a sinistra e, imboccato un valloncello che ad inizio stagione é normalmente innevato, si raggiunge, con un tratto più ripido, l’ampia dorsale che congiunge il monte Pinter con la Testa Grigia.
Da questo punto proseguire inizialmente lungo il versante rivolto a Champoluc per spostarsi successivamente sul lato rivolto a Gressoney per raggiungere, con un ultimo breve tratto di roccette, la vetta.

(*) Prima dell’ex Bivacco Cozzi si segnala un tratto di sentiero attrezzato con la corda fissa.

I villaggi di Alpenzu piccolo e Alpenzu grande

Escursioni in giornata  -  Gressoney-La-Trinité

Nei pressi della località Lysbalma, appena prima del capoluogo comunale, prendere il sentiero, indicato con il simbolo W, che si stacca dalla strada regionale e si porta nel ripido bosco misto di conifere soprastante. Il sentiero serpeggia sul costone per raggiungere il villaggio di Alpenzu piccolo. Da qui, continuare sul sentiero attraverso i pascoli, prendere quota e attraversare il torrente Pinter. Abbassarsi un poco e proseguire con percorso ondulato fino a raggiungere il villaggio di Alpenzu grande. E’ possibile, nei pressi della cappella, imboccare il sentiero che scende a tornanti lungo il ripido versante e raggiungere la località Chemonal, in comune di Gressoney-Saint-Jean.

Le sorgenti del Lys

Escursioni in giornata  -  Gressoney-La-Trinité

Dal termine della carrozzabile in loc. Stafal, frazione in comune di Gressoney-La-Trinité, si risale la valle, sulla sinistra orografica, sul sentiero con segnavia n. 7.
Raggiunto il margine inferiore della morena di sinistra del ghiacciaio del Lys, lasciare a destra il sentiero per il col della Salza e proseguire lungo un valloncello racchiuso tra la morena laterale sinistra ed il vallone della Salza.
Piu’ avanti il sentiero attraversa a sinistra portandosi sulla dorsale morenica.
La salita prosegue lungo il crinale della morena sino ad un tratto più ripido superato il quale si attraversa, sempre verso sinistra, lungo tracce di sentiero sino a raggiungere le sorgenti del Lys.
Le acque del torrente fuoriescono direttamente dal ghiacciaio formando un laghetto.

Piazza Tache - Località Biel (seguendo il torrente Lys)

Escursioni in giornata  -  Gressoney-La-Trinité

Partendo dalla storica Piazza Tache, di fronte all’ufficio del turismo e all’interessante Museo Walser (che invitiamo a visitare), si imbocca uno stretto passaggio, in direzione nord, accanto alla bella parrocchiale e al cimitero e si prosegue sempre dritto, lungo la strada asfaltata che in pochi minuti porta ad un ponte sul torrente Lys. Senza attraversare quest’ultimo, si prosegue lungo la sua sponda destra seguendo la strada che dopo poco diventa sterrata.

Dopo circa 35 minuti il sentiero raggiunge le splendide case del villaggio di Bätt dominato dalle case e dalla cappella di Biel, meta dell’itinerario. Quest’ultima si raggiunge con una breve salita, in poco più di 20 minuti lungo il sentiero 9a regalando all’arrivo uno spettacolare panorama sull’alta valle di Gressoney.

Punta Jolanda - Rifugio Gabiet

Escursioni in giornata  -  Gressoney-La-Trinité

Partendo dall’arrivo della seggiovia di Punta Jolanda, questo percorso è vincolato all’apertura e agli orari dell’impianto di risalita. Per maggiori informazioni contattare la Monterosa Ski S.p.A.

Dal centro di Gressoney-La-Trinité raggiungere la partenza della storica seggiovia di Punta Jolanda situata all’uscita del paese in direzione Stafal. In pochi minuti, si raggiunge la stazione superiore dell’impianto dalla quale si può ammirare uno spettacolare paesaggio sulla Valle di Gressoney a fare una pausa al Bar Ristorante Punta Jolanda. Da lì, imboccare il sentiero nº 5 che guadagna subito quota raggiungendo poi un secondo tratto quasi pianeggiante che porta al muro della diga del Gabiet.

Per arrivare sull’altro versante del vallone, il percorso obbliga prima a scendere e poi a risalire stando a poca distanza dallo sbarramento. Arrivati sull’altra sponda, nei pressi del caseggiato, dirigersi verso il bacino idroelettrico e seguire il sentiero che diventa pianeggiante e rilassante, regalando begli scorci verso la Piramide Vincent (4215 m). Arrivati in fondo al lago, si supera una breve salita, si raggiunge un’ampia sella dietro la quale si trova il Rifugio Gabiet, meta dell’itinerario itinerario.

Selbsteg - Sant'Anna

Escursioni in giornata  -  Gressoney-La-Trinité

Possibilità di salire e/o scendere a/da Sant’Anna con la funivia quando questa è aperta. Per maggiori informazioni contattare la Monterosa Ski S.p.A.

La partenza del sentiero è situata oltre l’abitato di Gressoney-La-Trinité, lungo la strada regionale 43, là dove questa offre un bivio per andare ad Anderbätt, poco oltre l’abitato di Selbsteg. La primissima parte del percorso scende leggermente attraversando il caratteristico ponte naturale sul torrente Lys chiamato localmente Selbsteg. Poco oltre, si passa tra le belle case della frazione Bätt (1744 m) per iniziare, in seguito, a risalire lungo il versante esposto a sud alle spalle delle case, tra un bosco diradato di larici. Poco oltre la metà del percorso si attraversa il piccolo torrente Bättbach per poi proseguire, sempre in salita, lungo i pendii erbosi che portano agli alpeggi e alla caratteristica cappella di Sant’Anna (2171 m) con il suo fantastico panorama.

Staffal - Alta Luce

Escursioni in giornata  -  Gressoney-La-Trinité

Dal termine della carrozzabile in loc. Stafal, in comune di Gressoney-La-Trinité, si risale la valle, in sinistra orografica, sul sentiero contrassegnato con il segnavia n. 7.
Raggiunto il margine inferiore della morena di sinistra del ghiacciaio del Lys, deviare a destra per il sentiero indicato con il n. 7C che si porta con ripide svolte in un valloncello raggiungendo gli alpeggi Salza inferiore (m. 2.321).
Procedere per i ripidi pendii alternati ad alcuni brevi ripiani nel vallone, chiuso a sud dalla scura bastionata della punta Teltscho, sino al colle della Salza.
Dal colle prendere per un tratto il sentiero n. 6A fino a raggiungere, superato un tratto ripido, una biforcazione; proseguire ora a sinistra seguendo il n. 7C, per raggiungere, in poco tempo, la sommità dell’Alta Luce, dalla quale si gode un ottimo panorama sui ghiacciai del Monte Rosa.

Staffal - Col d'Olen

Escursioni in giornata  -  Gressoney-La-Trinité

L’itinerario parte da Stafal, in comune di Gressoney-La-Trinité, dal piazzale delle seggiovie della Monterosaski e, attraversati i prati della frazione tramite un comodo sentiero, si entra nel vallone del Moos percorrendo uno sterrato per circa 400 m. Il tracciato tocca gli alpeggi di Locher e Leisch, da dove il sentiero prende a salire ripido e a tornanti fino all’intermedio del Gabiet. Il cammino prosegue su sterrato per circa un’ora fino allla deviazione che conduce verso il Col d’Olen, una delle principali vie commerciali un tempo percorse dalle genti Walser di Gressoney ed Alagna.

Salita al colle dei Ghiacciai del Rosa

Mountain Bike  -  Gressoney-La-Trinité

Difficoltà tecnica: media
Difficoltà fisica: media
Ciclabilità: 100%
Tipo di percorso: misto asfalto, sterrato, sentiero

Per chi giunge in autostrada A5 Torino/Milano, l’uscita è quella di Pont-Saint-Martin. Entrare nell’abitato di Pont-Saint-Martin e poroseguire per la S.R. n.34 di Gressoney sino a raggiungere al suo termine il piazzale degli impianti di risalita in località Stafal del Comune di Gressoney-La-Trinitè.

Il percorso parte dal piazzale degli impianti di Stafal, località in comune di Gressoney-La-Trinité.
Si segue la strada sterrata che inizia nei pressi del residence Le Marmotte, dapprima costeggiando per un breve tratto il torrente Lys sulla destra orografica, quindi svoltando a sinistra per salire lungo una pista poderale che attraversa un rado bosco di larici e raggiunge la radura di Treje.

La sterrata prosegue con una pendenza più dolce ed intersecata la pista da sci, si porta al pianoro di Sant’Anna che dal quale si gode una fantastica vista del Rosa. Il percorso prosegue nei pressi della Cappella di Sant’Anna, eretta nell’anno 1726 sui ruderi di un ricovero di emergenza per i pellegrini e montanari che salivano al colle di Bettaforca. Da questa località si vedono alcune delle più belle cime del gruppo del Rosa, con il massiccio del Corno Bianco. Superato il tratto pianeggiante di Sant’Anna, la strada poderale diviene più impegnativa, anche se la presenza del fondo stradale roccioso ci facilita la salita stessa. Si giunge quindi al ristoro di Sitte (2297 m) e quindi ci si addentra nel vallone della Bettaforca con uno strappo che permette di guadagnare in breve tempo il Colle della Bettaforca con un bellissimo panorama sul ghiacciaio del Lys e su numerosi 4000 del gruppo del Monte Rosa.
Il rientro a Stafal avviene ripercorrendo la strada sterrata utilizzata per la salita al Colle.

Castore

Percorsi alpinistici  -  Gressoney-La-Trinité

Primo giorno
Dal Colle di Bettaforca si segue il marcato sentiero che si porta sulla cresta e che tocca in breve il Passo della Bettolina. Si continua sull’ampia dorsale panoramica sino alla confluenza con il sentiero che sale dal Pian di Verra e si giunge sull’aerea cresta finale. Questo tratto è parzialmente attrezzato con ringhiere e mancorrenti e può risultare delicato in presenza di neve. Si supera infine una ripida rampa che dà accesso al pianoro sul quale sorge il rifugio Quintino Sella, raggiungibile con facilità.

Secondo giorno
Dal rifugio si rimonta il ghiacciaio del Felik in direzione nord, passando alla base della Punta Perazzi. Si volge quindi di poco a destra, per portarsi verso il ripido pendio nevoso sotto il Colle del Felik; lo si risale diagonalmente a destra per tornare poi a sinistra e guadagnare il valico a quota 4061 m. Si va poi a nord ovest e si segue la facile cresta di frontiera, sottile in alcuni brevi tratti e si tocca infine la vetta.

Discesa: lungo l’itinerario di salita.

L’itinerario richiede esperienza di alta montagna, è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina.

Piramide Vincent

Percorsi alpinistici  -  Gressoney-La-Trinité

Primo giorno
Dalla stazione superiore della telecabina dei Salati si imbocca il sentiero che volge a nord e che sale gradatamente sulla cresta spartiacque con la Valsesia. Superato il Passo dei Salati, si continua sugli ampi dossi in prossimità dello Stolemberg, fino a contornarlo.
Si scende poi per un centinaio di metri lungo tratti attrezzati con cavi metallici, fino a pervenire in una depressione. Poco oltre si sale per facili rocce sulla Punta Indrend e si prosegue verso il ghiacciaio omonimo. Si raggiunge poi un cordone morenico, che si supera per accedere alle roccette che salgono verso il rifugio Mantova.

Secondo giorno
Dal rifugio, si risale il ghiacciaio di Garstelet verso destra fino a quando, in alto, è possibile attraversarlo tutto verso sinistra, alla stessa quota dello sperone roccioso che sostiene il rifugio Gnifetti. Di qui si pone piede sul ghiacciaio, per risalirlo verso il Colle del Lys. Nel tratto quasi pianeggiante che segue il rifugio, è necessario fare attenzione ai crepacci non sempre visibili. Si transita poi sotto la Piramide Vincent e, dopo aver lasciato a destra l’isolotto roccioso del Balmenhorn. Prima di raggiungerlo, si svolta a destra verso il Colle Vincent. Senza raggiungere il valico, si prende a destra per affrontare il dolce pendio che porta sull’ampia calotta sommitale.
Discesa: lungo l’itinerario di salita.

L’itinerario richiede esperienza di alta montagna, è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina.

Punta Gnifetti

Percorsi alpinistici  -  Gressoney-La-Trinité

Primo giorno
Dalla stazione superiore della telecabina dei Salati si imbocca il sentiero che volge a nord e che sale gradatamente sulla cresta spartiacque con la Valsesia. Superato il Passo dei Salati, si continua sugli ampi dossi in prossimità dello Stolemberg, fino a contornarlo.
Si scende poi per un centinaio di metri lungo tratti attrezzati con cavi metallici, fino a pervenire in una depressione. Poco oltre si sale per facili rocce sulla Punta Indren e si prosegue verso il ghiacciaio omonimo. Si raggiunge poi un cordone morenico, che si supera per accedere alle roccette che salgono verso il rifugio Mantova.
Secondo giorno
Dal rifugio, si risale il ghiacciaio di Garstelet verso destra fino a quando, in alto, è possibile attraversarlo tutto verso sinistra, alla stessa quota dello sperone roccioso che sostiene il rifugio Gnifetti. Di qui si pone piede sul ghiacciaio, per risalirlo verso il Colle del Lys. Nel tratto quasi pianeggiante che segue il rifugio, è necessario fare attenzione ai crepacci non sempre visibili. Si transita poi sotto la Piramide Vincent e, dopo aver lasciato a destra l’isolotto roccioso del Balmenhorn, si continua in direzione della Punta Dufour. Si oltrepassa un pianoro, si svolta a destra e si perviene sul Colle del Lys (4228 m).
Dall’ampia sella, si costeggia la Punta Parrot e si abbandona a destra la sella del Colle Sesia per puntare alla depressione tra la Punta Gnifetti e la Zumstein. Prima di pervenire al Colle Gnifetti, si volge a destra e si supera il breve ma ripido pendio che sale alla Punta Gnifetti, dove sorge il grande rifugio del CAI.
Discesa: lungo l’itinerario di salita.

L’itinerario richiede esperienza di alta montagna, è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina.

Piramide Vincent

Scialpinismo  -  Gressoney-La-Trinité

Primo giorno
Usando gli impianti di risalita portarsi al Gabiet 2350 m. Risalire le piste per circa 100 mt di dislivello, svoltare a sinistra lungo le tracce del sentiero estivo e quindi raggiungere gli alpeggi Indren 2541m. Oltrepassare il grande pianoro e risalire l’evidente “canale dell’aquila”, che talvolta richiede l’utilizzo dei ramponi. Raggiungere le rovine del rifugio Linty 3030 m e, passando a sinistra della grande morena, portarsi al rifugio Città di Mantova 3498 m.

Secondo giorno
Salire sulla destra il ghiacciaio di Garstelet lasciando sulla sinistra il rifugio Gnifetti 3647 m. Raggiungere la base della Piramide Vincent, aggirarla sulla sinistra e, facendo attenzione ai numerosi crepaci, raggiungere quota 4000 m. Svoltare quindi a destra e lungo il facile pendio nord, raggiungere la cresta sommitale e infine la cima.

Sentiero attrezzato al Rifugio Quintino Sella

Vie ferrate  -  Gressoney-La-Trinité

Da Staffal si prendono gli impianti che conducono al colle Bettaforca e dalla stazione di arrivo si continua a destra lungo la sterrata in ambiente da alta montagna. L’itinerario diventa presto un sentiero che passa a destra (sinistra orografica) di punta Bettolina superando poi l’omonimo colle che si ricongiunge al sentiero che sale da Staffal. Successivamente s’incontrerà anche il sentiero di arrivo a sinistra dalla val d’Ayas.
L’ultima parte del percorso è un’aerea cresta che conduce al rifugio che è sito sulla piana che domina il ghiacciaio di Verra in vista del rifugio Mezzalama.
Il tracciato su roccia è semplice ed agevolato da mancorrenti (sino a pochi anni fa da catene). Sul percorso vi è anche un suggestivo ponte di legno posto su un tratto molto affilato appena prima di un piccolo gendarme. Giunti al rifugio vi è un grande colpo d’occhio sui 4000 del rosa ed in particolare sul Castore che domina la piana.

Via ferrata Harry Potter

Vie ferrate  -  Gressoney-La-Trinité

Dagli spiazzi di parcheggio, posti dalla parte opposta del torrente Lys rispetto agli impianti di punta Jolanda, si continua a camminare verso i ghiacciai lungo la sponda destra orografica per circa 50 metri. Giunti presso i giochi per i bambini a sinistra si scorge nel prato la struttura: si tratta di un masso scuola ferrato, con recinto e statua in legno scolpita.
Si sale lungo una gradinata placca appoggiata obliqua a destra, si traversa e si rimonta un ultimo risaltino, raggiungendo in breve una piattaforma dalla quale ci si lancia con una teleferica che riporta al prato sottostante. (Potete fare più giri o cimentarvi nelle 9 vie di scalata per principianti su roccia vera e qualche presa artificiale).

Per ulteriori informazioni:
Scuola di Alpinismo Monte Rosa www.guidemonterosa.com
E-mail: info@guidemonterosa.com
Società Guide Alpine di Gressoney www.guidemonterosa.info
E-mail: info@guidemonterosa.info

Vie ferrate delle Guide

Vie ferrate  -  Gressoney-La-Trinité

Dal grande spiazzo si punta a sinistra incontrando un cartello in legno indicante la ferrata a destra. Si segue la mulattiera che sale appunto a destra. In 2’ si raggiungono i cavi della ferrata. Si risalgono una serie di placche ben chiodate e scalinate ma faticose perché presentano alcuni tratti strapiombanti. Si esce su una grande cengia che s’insegue nel bosco verso sinistra, continuando poi in verticale. Si vincono placche e tetti ed un vago diedro di una ventina di metri. Si giunge ad una scala metallica e si continua su altre placche, con tratti nuovamente in strapiombo, sino a raggiungere un ripetitore. (È possibile scendere inseguendo la traccia a destra, piuttosto ripida, che riconduce alla base perdendo quota nel bosco con numerosi tornanti).

Dall’uscita della Vecchia ferrata si procede a sinistra raggiungendo in pochi metri un ponte-passerella di 35 m. Lo si percorre raggiungendo gli attacchi delle Nuove ferrate:
la ferrata di destra (ED) inizia con un muretto di 2 m ed una placca strapiombante con buoni gradini. Si continua con un traverso a destra con uscita di 7 m prima in strapiombo poi in verticale. È possibile rifiatare per qualche metro per concludere con un ultimo muro strapiombante di 15 m che conduce all’uscita presso l’incantevole alpeggio di Tache.
- la ferrata di sinistra (ED) inizia con una putrella in legno di circa 5 m che si insegue in discesa che si collega con un ponte tibetano di una decina di metri. Si sale su placca strapiombante vincendo un tetto e continuando su muro più verticale. Si prosegue quindi su un altro muro sempre più strapiombante che conduce all’uscita finalmente più appoggiata.

Dalla costruzione si prosegue a destra nel bosco sul sentiero 11 che presto incontra il sentiero 10 che si prende fino ad incontrare un secondo bivio. Si procede a destra su traccia molto ripida raggiungendo il sentiero di discesa che esce dalla vecchia ferrata.
Per percorrere la ferrata in maggior sicurezza è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina.

MOTOTOUR - Pont-Saint-Martin – Gressoney-La-Trinité

Motociclismo  -  Pont-Saint-Martin

CUORE WALSER
Larghe balconate in legno, ampio avantetto…e poi fiori, tanti, alle finestre e sui balconi. Se vedete case con queste caratteristiche ai lati della strada, siete entrati in “territorio” Walser. Ma la struttura delle abitazioni non è l’unica particolarità dell’alta Valle di Gressoney. C’è anche una parlata inconsueta, diversa dal patois usato dalla maggior parte dei Valdostani: è il titsch, un idioma di radice germanica. La popolazione Walser è infatti originaria del Vallese, da dove migrò, tra il dodicesimo e il tredicesimo secolo, insediandosi qiu e nell’adiacente Val d’Ayas. La prima isola Walser che si incontra risalendo la vallata è Issime, borgo di origini antichissime, con una interessante chiesa affrescata.

IL CASTELLO SAVOIA 
Doppia tappa a Gressoney-Saint-Jean. La prima è al Castel Savoia, che vedete nella pineta alla vostra sinistra. Fatto costruire alla fine dell’800 dalla Regina Margherita, appassionata alpinista, sorge su una terrazza panoramica da dove potete godervi una splendida vista sull’intera vallata fino al ghiacciaio del Lyskam. La seconda tappa potete farla al Lago Gover per una sosta rilassante.

IL MONTE ROSA
Proseguite verso Gressoney-La-Trinité attraversando villaggi Walser, pascoli e boschi. Il Monte Rosa vi attende maestoso alla fine dell'itinerario.