Natura: Châtillon, Issogne, Montjovet, Saint-Vincent, Verrès

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Col de Joux

Trafori / Valichi  - 

Il percorso costeggia frazioni caratteristiche e attraversa boschi ricchi di fascino, offrendo allo sguardo panorami eccezionali sulla valle centrale e sulla Val d’Ayas.

La parola Joux è da collegarsi ad una voce prelatina che significa altura boscosa, ma in altri casi si può far risalire al latino Jugum, giogo, e quindi colle.

Il Col de Joux ospita anche l’ultimo trattodel Ru Courtod , canale irriguo proveniente dal ghiacciaio del Ventina e risalente al XIV secolo.

Dal colle partono diversi percorsi escursionistici di varia difficoltà, ad esempio verso la Testa Comagna o il Colle Tzecore, ma si può anche passeggiare piacevolmente lungo la poderale pianeggiante, diretta a Sommarèse, o verso la frazione Pallu (o Palud), con il suo laghetto artificiale, bar, ristoranti e altri servizi.

Riserva naturale Lago di Villa

Aree protette  -  Challand-Saint-Victor

Lago glaciale, alimentato dal sottosuolo, nicchia di specie interessanti

La Riserva naturale del Lago di Villa è stata istituita nel 1982 e si estende su 25 ettari, a un’altitudine compresa tra gli 810 e i 980 metri, tra i comuni di Challand-Saint-Victor e di Montjovet.

Un’oasi di pace e di tranquillità dove ascoltare i suoni della natura e osservare le montagne circostanti. È interessante visitarla in ogni stagione, per ammirare i colori delle foglie che cambiano, così come le specie vegetali e animali che la popolano.

Ecco alcuni dati tecnici sull’area naturalistica:

  • Ambiente: bacino lacustre-torboso di bassa montagna, caratterizzato da un netto contrasto tra l’ambiente palustre del lago e l’ambiente arido circostante.
  • Fauna: la riserva naturale rappresenta la principale stazione riproduttiva a livello regionale per il rospo comune. Tra i rettili sono presenti la lucertola maraiola e il biacco, mentre la fauna ittica è costituita da ciprinidi e da anguille.
  • Flora: le acque del lago ospitano due piante natanti molto rare in Valle d’Aosta, la ninfea bianca (se si vuole godere della sua fioritura, i mesi indicati sono quelli di giugno e luglio) e il poligono anfibio. Il canneto è costituito in prevalenza dalla cannuccia di palude; la vegetazione arborea è formata da boschetti igrofili presso le rive e da boscaglie di pino silvestre e di roverella sui soleggiati pendii circostanti.

Può essere interessante abbinare la visita al Lago di Villa a una passeggiata lungo il sentiero 11 che che collega il lago di Villa al Col d’Arlaz (lungo la tappa n. 6 del Cammino Balteo Challand-Saint-Victor - Saint-Vincent) per scoprire il percorso artistico con opere create utilizzando materiali naturali.

Accessibilità
Il lago è raggiungibile da tutti, anche da persone con disabilità motoria: nelle immediate vicinanze dell’imbocco del sentiero che porta al lago, si trova infatti un parcheggio per disabili e il fondo stradale è stato completamente lastricato, per permettere anche alle carrozzine di spostarsi comodamente.

Come arrivare in auto
Sulla strada regionale n. 45 della Val d’Ayas, dopo l’abitato di Challand-Saint-Victor, un cartello con la scritta “Riserva naturale del lago di Villa” segnala il bivio che conduce al lago. Percorsi circa 2,5 km dopo il bivio, si giunge a un piccolo parcheggio situato direttamente a bordo strada. Nel parcheggio un pannello informativo descrive l’area e i suoi principali sentieri.

Tour virtuale del lago di Villa

Parco del Castello Gamba

Giardini botanici e di rocce  -  Châtillon

Collocato in località Cret de Breil, su un promontorio roccioso 1 km ad ovest dal centro di Châtillon, il parco circonda il castello fatto costruire dal barone Carlo Maurizio Gamba nei primi anni del ’900, oggi sede della collezione di arte moderna e contemporanea di proprietà della Regione autonoma Valle d’Aosta.
Quest’isola verde, estesa su una superficie totale di 50.400 metri quadrati, è un tipico parco “all’inglese”, che si sviluppa dolcemente in direzione Nord-Ovest, verso la piana di Aosta, presentando invece un versante più impervio sul lato meridionale.

Il parco accoglie più di centocinquanta alberi; di notevoli dimensioni e particolare pregio sono i tassi, i faggi, ubicati tra le scuderie e il castello, ed i pini austriaci, tra i più vecchi presenti in Valle d’Aosta. Vi sono poi abeti, cedri, douglas, ginkgo biloba, tigli, abeti rossi, abeti pungenti, querce, frassini, ippocastani, aceri ricci e aceri di montagna.
La caratteristica saliente del parco è la presenza di esemplari arborei monumentali, classificati secondo la l.r. 21 agosto 1990, n. 50. Prima tra tutti, la maestosa Sequoia gigante della California (Sequoiadendron giganteum), tutelata anche da legge nazionale n. 10 del 14/01/2013, che con i suoi 37 metri di altezza domina tutta l’area circostante: piantata nel lontano 1888, la Sequoia si è sviluppata molto bene, trovando nel clima ventoso e montano di Châtillon una favorevole collocazione, tanto che il diametro del suo tronco raggiunge i 238 centimetri. Tra le altre piante si segnalano il Cipresso calvo (Taxodium distichum), originario dei terreni paludosi della Florida, situato all’estremità ovest lungo la recinzione del parco, e lo Spino di Giuda (Gleditsia triacanthos), originario dell’America del Nord.

Tutte le piante monumentali sono identificabili dalle targhe poste nelle vicinanze, contenenti i dati essenziali di riconoscimento.
In primavera le passeggiate tra gli alberi sono rese ancor più piacevoli dai 17 mila metri quadrati di prato.

    (+39) 0166.563252
    info.castellogamba@regione.vda.it

Parco Passerin d'Entrèves

Giardini botanici, geologici, naturalistici  -  Châtillon

Collocazione
Il parco è parte integrante dell’omonimo castello, posto su un’altura alle spalle della chiesa parrocchiale di Châtillon.

Storia
Il parco, come il castello ed il giardino rinascimentale in stile francese, assunsero l’attuale conformazione a partire dal 1706. Infatti, grazie alla volontà di Paolina Solaro di Govone, sposa di Giorgio Francesco di Challant, venne effettuata la completa ricostruzione del maniero e la messa a dimora di nuovi alberi. Oggi il parco appartiene alla contessa Claudia Passerin d’Entrèves.

Descrizione
All’interno del parco sono stati individuati numerosi alberi con caratteristiche di monumentalità di specie diversa, tutelati dalla legge regionale n. 50 del 1990 e dalla legge nazionale n. 10 del 14/01/2013.
Tra questi, un tiglio che raggiunge i 5 m di circonferenza, il vecchio e maestoso faggio che ha una circonferenza di circa 5,5 m, il cedro dell’Atlante con una circonferenza di 4,5 m; e poi frassini, querce, aceri con misure imponenti, senza dimenticare il famoso e maestoso “viale dei tigli e dei faggi” che offre una visione veramente suggestiva del luogo. La superficie del parco è di circa 3 ettari, ma quella fruibile dai visitatori si aggira intorno ai 2 ettari ed è costantemente custodita. Davanti ad ogni pianta monumentale è posizionata una targa in cui vengono evidenziate le peculiarità degli esemplari.

    (+39) 3475195958

Arboretum "Borna di Laou"

Giardini botanici e di rocce  -  Verrès

L’arboreto si trova sulla sinistra orografica del torrente Évançon, all’imbocco della Val d’Ayas. E’ raggiungibile a piedi da Verrès, dove conviene lasciare l’auto, risalendo un breve tratto della strada regionale della Val d’Ayas.

Ai due ingressi sono stati posizionati dei pannelli con la descrizione dell’area, che comprende nove piazzole panoramiche, attrezzate con panche e cestini per i rifiuti. Il paesaggio visibile da questo sito è straordinariamente vasto: a sinistra il maniero di Verrès, eretto nella seconda metà del 1300; a nord-est la Val d’Ayas; a nord-ovest si staglia la maestosa croce in ferro eretta sul monte Saint-Gilles (ringraziamento per la mancata distruzione del paese ad opera dei bombardamenti della seconda guerra mondiale); a sud-ovest e sud-est la grande piana di Verrès e poco oltre il castello di Issogne.

La variegata vegetazione può essere riconosciuta mediante appositi cartelli che ne indicano il nome botanico, oltre a quello italiano e francese. Si incontrano, oltre alle specie autoctone tipiche di questo ambiente xerofilo, quali roverella, corniolo, biancospino, olmo, bagolaro, robinia ecc.., specie più esigenti quali ciliegio, frassino, castagno, pero, tiglio fino a scoprire delle vere e proprie rarità botaniche spontanee se rapportate a questo tipo di stazione: nespolo, pungitopo, alloro e fusaggine.
Anche la flora erbacea e arbustiva è diversificata: troviamo le tipiche specie degli ambienti molto secchi e caldi quali saponarie, silene, rosa canina, vitalba, gigli selvatici , ed altre più esigenti, come la viola, la fragola e l’edera.

Gli abitanti di Verrès chiamano questo luogo, in patois “Borna di Laou” o, in piemontese, “Tampa del luf”, in quanto pare che nella zona, fino alla fine del 1800, ci fosse una tana abitata da un lupo.

    0125.929324