Natura: Aymavilles, Villeneuve

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Pont d'Ael: il regno delle farfalle

Aree protette  -  Aymavilles

Dal punto di vista naturalistico il territorio nei dintorni di Pont d’Ael offre un’interessante varietà di flora e fauna. Si tratta infatti di una zona speciale di conservazione, tutelata nell’ambito della rete europea “Natura 2000”.

Attraversato il ponte-acquedotto romano, si trovano praterie aride, terrazzamenti agricoli abbandonati, alternati a radi boschi di roverella e pino silvestre, dove crescono specie vegetali di origine steppica e mediterranea, come l’Achillea tomentosa. Sono inoltre presenti alcune orchidee, tra cui la rara Cephalanthera damasonium.

Riveste un notevole interesse anche la grande quantità di farfalle: oltre all’endemica Polyommatus humedasae ne sono state contate 96 specie diurne.

A monte delle praterie aride si innalzano le pareti rocciose che formano il versante sud-orientale del monte Pognon sulle quali nidificano uccelli rapaci come l’aquila reale e il falco pellegrino.

A valle del villaggio, il torrente Grand’Eyvia crea una forra ombreggiata dalle pareti molto ripide, con condizioni microclimatiche di maggiore umidità dove cresce un bosco a prevalenza di tiglio, acero e frassino, assai raro in Valle d’Aosta.

Orrido di Pondel

Laghi / cascate  -  Aymavilles

Si raggiunge con una breve deviazione poco dopo Aymavilles, salendo lungo la valle di Cogne.

L’orrido di Pondel o Pont d’Ael si colloca nel tratto mediano della lunga e profonda incisione del torrente Grand-Eyvia ed è sovrastato dall’omonimo ponte-acquedotto romano, testimone di una straordinaria arte ingegneristica.

L’area riveste anche un interesse naturalistico per la varietà di flora e fauna presenti.

Monte Grivola - m 3969

Monti e ghiacciai  -  Aymavilles

Situata interamente in territorio valdostano, la Grivola è la più alta montagna tutta italiana dopo il Gran Paradiso.

La Grivola (3.969 m) per il suo aspetto piramidale, che la rende facilmente riconoscibile da ogni lato, è considerata da molti come una delle più belle montagne alpine. Ha infatti ispirato poeti come Giosuè Carducci, che ne hanno cantato il fascino (l’ardua Grivola bella), e, vista da Saint-Pierre, nella valle centrale solcata dalla Dora Baltea, appare veramente incantevole.

Fu un alpinista di Valsavarenche a raggiungere per primo la vetta nel 1859, salendovi proprio da Valsavarenche: si tratta della Guardia della Reale Riserva di Caccia Fedele Ambrogio Dayné, che si trovava in cordata con altri quattro alpinisti non italiani.

Dalla cima della Grivola, dov’è stata collocata una croce dalle Guide Alpine di Cogne, si gode di una vista davvero suggestiva sui massicci del Gran Paradiso e del Monte Bianco.