Arte del rinascimento tedesco in Valle d'Aosta
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Conferenza a cura di Anna La Ferla
La Valle d’Aosta, posta in un complesso crocevia tra Nord e Sud d’Europa, assiste alla fine del Quattrocento alla diffusione di sculture in legno provenienti dalle feconde botteghe del bacino del Reno: il coro della collegiata dei santi Pietro e Orso di Aosta, voluto dal priore Giorgio di Challant intorno al 1487, è forse una delle prime espressioni di questo nuovo gusto per figure che esprimono nei volti un forte umanesimo e un tormento nei mantelli dalle pieghe spezzate e metalliche. A questo primo esempio seguiranno sculture singole e altari in legno con portelle prodotti in un’area compresa tra la Svizzera orientale e la Germania meridionale. Le Valli del Marmore, del Lys e dell’Evançon in diretto contatto con quelle regioni oltralpine attraverso i passi che conducono al Vallese e di lì portano alle città tedesche, conoscono una fase di espansione economica che si riflette nell’aumento delle cappelle e nella conseguente richiesta di nuovi arredi.
Sempre attraverso le rotte commerciali di alta quota arriveranno negli anni ’20 e ’30 del Cinquecento alcune statuette provenienti dalle Fiandre. Nel cuore delle Alpi giungeva il respiro della scultura del Nord Europa. Anna La Ferla si è laureata in storia dell’arte all’Università di Torino con una tesi sul coro di Sant’Orso di Aosta e ha proseguito gli studi a Granada e Barcellona. Dal 2005 lavora a Palazzo Madama, prima come assistente alle mostre, poi dal 2006 come responsabile del Dipartimento Educazione.