I tracciati - dipinti su tela di Nicoletta Gatti
Localidad: Courmayeur
Biblioteca comunale di Courmayeur
Martedì 10:30-12:30 / 16:30-18:30
Mercoledì 16:30-18:30
Giovedì 16:30-18:30
Venerdì 10:30-12:30 / 16:30-18:30
Sabato 10:30-12:30 / 16:00-19:00
Domenica 16:00-19:00
Lunedì 1° gennaio 16:00-19:00
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Mostra personale di Nicoletta Gatti Pozzoli.
Un’esposizione organizzata in collaborazione con l’associazione ARTart, che presenta una serie di dipinti su tela creati nel corso degli ultimi due anni dall’artista ed è corredata da una pubblicazione che costituisce il primo titolo della collana I quaderni di ARTart, introdotta da un testo di Roberto Borghi.
Nicoletta Gatti nasce nel 1959 dal pittore tortonese Umberto dal quale eredita la passione per la pittura e per l’arte in generale. Nel 1998 frequenta a Milano l’Accademia delle Arti Applicate dell’Arch. Skoff, diplomandosi poi con formazione architettonica. Il suo percorso creativo ha inizio con un dipinto che raffigura un albero che si staglia su di un paesaggio stilizzato, e da quell’opera prende avvio un itinerario di progressiva astrazione dell’immagine pittorica caratterizzata da “una coerenza tanto sorprendente quanto non intenzionale”, come scrive Roberto Borghi nel suo testo. L’esito di questo processo è rappresentato da opere “tanto più riuscite quanto più, paradossalmente, suggeriscono atmosfere irrisolte, visioni sospese, situazioni refrattarie a ipotesi di lettura esaustive”. Al loro interno “affiorano” segni indecifrabili che interpellano chi li osserva. “All’inizio sembrano graffi, impronte generiche, a volte somiglianti a incisioni rupestri. Poi si fa strada l’ipotesi che si tratti di segni allusivamente organici, come quelli presenti in filigrana in certe opere di Klee, o di lettere di un alfabeto primordiale, oppure di brandelli di mappe celesti. Gli indizi sembrano diventare più chiari non appena la pittura si fa monocroma, tendenzialmente neutra, talvolta contrassegnata da tinte sabbiose, e l’immagine risulta percorsa da una linea spezzettata di un colore a contrasto, o di una tonalità più tenue di quella del fondo. A questo punto lo sguardo sembra riconoscere, probabilmente per mera suggestione, un deserto cosparso di orme e solcato da una pista, da una via di transito”. Prendono forma così quei “tracciati” che danno il titolo alla mostra.