Davide Camisasca. Terres blanches
Localités: Bard
Forte di Bard - Alloggiamenti del Museo delle Alpi
- Martedì-venerdì 10.00 / 18.00;
- Sabato, domenica e festivi 10.00 / 19.00;
- Lunedì chiuso - Dal 29 luglio all'8 settembre aperto tutti i giorni.
- Inclusa nel biglietto di ingresso al Museo delle Alpi - Intero 8,00 euro | Ridotto 7,00 euro (over 65) | Ridotto 3,00 euro (19-25 anni);
- Gratuità: possessori Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta e Abbonamento Musei Lombardia Valle d’Aosta; Membership Card Forte di Bard, minori di 18 anni.
L’inaugurazione si terrà giovedì 30 maggio 2024, alle ore 18.00.
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Gli approfondimenti promossi dal Forte di Bard dedicati alla montagna e a coloro che l’hanno vissuta e raccontata, si arricchiscono di un nuovo capitolo ospitando una grande mostra antologica di Davide Camisasca, fotografo e guida alpina nato a Milano ma residente da oltre cinquant’anni a Gressoney-Saint-Jean, ai piedi del Monte Rosa. La mostra dal titolo Terre bianche raccoglie e documenta il ricco percorso di ricerca effettuato dall'artista nell’ambito della fotografia di montagna e del reportage.
L’esposizione illustra i temi a lui più cari che hanno caratterizzato tutta la sua produzione e coprono un arco temporale che va dagli anni ‘80 (con lo scatto Monte Rosa, incroci di tracce al colle del Felik, del 1985) sino alle candide panoramiche ‘astratte’ (Cordate al colle del Felik), punteggiate da minuscoli alpinisti in cordata, che datano agli anni 2017-2018. Il Rosa è il massiccio maggiormente rappresentato, è la montagna di casa che Camisasca ha percorso e ritratto per tutta la sua vita. Del Monte Bianco sono presenti in mostra spettacolari vedute in bianco e nero, fortemente contrastate, di effetto quasi drammatico. Infine, i reportage dei viaggi nelle terre lontane del Mustang e del Tibet, di cui il fotografo descrive le popolazioni, la sacralità dei luoghi e gli sconfinati orizzonti.
La mostra è dunque un grande viaggio nell’immaginario raccontato da Camisasca attraverso i suoi scatti. Ad emergere sono le due anime dell’artista: il fotografo e l’alpinista. A raccontare questa dualità concorre la narrazione di Enrico Camanni, studioso della montagna e alpinista, e di Giulia Ticozzi, fotografa e storica della fotografia.