Mostra: Marino Marini. Arcane Fantasie
Località: Bard
Cannoniere del Forte
Orari di apertura
Dal martedì al venerdì: 10.00 - 18.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00 - 19.00
Lunedì: chiuso
Tariffe
Intero: 10,00 euro
Ridotto: 8,00 euro (over 65) - 3,00 euro (19-25 anni)
Gratuità: minori di 18 anni; possessori Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta e Abbonamento Musei Lombardia Valle d’Aosta; Membership Card Forte di Bard.
Contatti
Un mondo di cavalli e cavalieri, di guerrieri e antiche divinità, di giocolieri e danzatrici. C’è tutta la complessità e la varietà del genio artistico di Marino Marini - tra i più importanti artisti italiani del Novecento - al centro della mostra Arcane fantasie promossa dal Forte di Bard in collaborazione con 24 Ore Cultura e Museo Marino Marini di Firenze, a cui si deve la gran parte dei prestiti. L’esposizione, curata da Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze e allestita nelle sale delle Cannoniere del Forte di Bard, punta l’attenzione sulle principali fonti di ispirazione di Marini e sui temi ricorrenti della sua ricerca, presentando ben 23 sculture e 39 opere su tela e carta. Un percorso del tutto personale per sviluppo e coerenza, tra ritorno dell’arcaico e supremazia del sogno e della fantasia.
Marino Marini è stato sempre attratto dal linguaggio figurativo, anche quando ha condotto a drammatiche scomposizioni la forma plastica. Un linguaggio di grande potenza e coerenza che trova la sua massima espressione nei cavalli e nei cavalieri, i soggetti più conosciuti della sua produzione, trasformati in un tramite per leggere la realtà e raccontare la condizione umana. Figure che nel tempo si fanno sempre meno definite e sempre più espressive, fino ad assumere i connotati di metafore scultoree.
Nelle diverse sezioni della mostra si alternano sculture, dipinti, grafiche, i suoi celebri cavalli e cavalieri, le Pomone, le danzatrici e i giocolieri nati dalla sua fantasia, a partire dalla Piccola danzatrice, olio su tavola del 1927, fino al Guerriero realizzato nel 1958-59. Soggetti che, dall’inizio alla fine di una carriera segnata da una vasta produzione, assicurano la presenza e sopravvivenza di qualcosa di antico e ancestrale, segnato dal legame immortale tra uomo e natura, pulsioni di vita e di morte, di dolore e angoscia, così come di esuberanza, dinamismo e indomabile energia. Tra i capolavori in mostra, si segnala infine il prestigioso prestito dell’opera Gentiluomo a cavallo del 1937, concessa dalla Camera dei Deputati.
Protagonista a suo modo delle avanguardie, Marino Marini seppe intuire che la scoperta del primordiale, del primitivo e dell’arcaico, era la via necessaria per superare la crisi dei valori formali e spirituali della sua epoca. Gli apparvero ricolmi di vitalità e di mistero gli Etruschi e le perturbanti figure del circo e le Pomone, in cui l’artista riscopriva la vitalità generativa del mondo femminile e della natura. Proprio nel mondo degli Etruschi, poi in quello del circo e del teatro di danza e quello delle arcaiche figure femminili, Marini trovò qualcosa di congeniale e familiare: la possibilità di recuperare un tempo perduto e in esso una sacralità dell’arte, con la sua magia e i suoi misteriosi rapporti tra conscio e inconscio.